"San Raimondo quasi può dirsi precursore di una Carità organizzata che fa sentire responsabile tutta la comunità quale è quella che la nostra Chiesa di Fidenza cerca di costruire oggi, soprattutto nella concordia di cui Raimondino fu mediatore ed apostolo"
Questo ci dice Don Gianemilio Pedroni, Parroco della Cattedrale di Fidenza e Vicario Generale della Diocesi, nell'aprire, sabato 6 ottobre, il percorso che, snodandosi nel centro storico, portava all'altro estremo del Borgo sino all'antica chiesa di San Michele.
Lungo il percorso gli studenti di tutte le scuole secondarie di Fidenza hanno formato un lunga catena legata allo scambio di "pani" in un "passamano" carico di significato simbolico nella concretezza del segno.
Alle parole ed alla preghiera di Don Gianemilio ha fatto seguito il breve intervento della Prof.ssa Maria Pia Bariggi, assessore e alla cultura del Comune di Fidenza, che ha "creato" l'evento e ne ha curato, non senza una certa fatica, la regia.
Gestendo al meglio l'imprevedibile e il prevedibile i pani sono arrivati a destinazione per essere poi raccolti dalla Caritas Diocesana che si farà poi carico dell'anello finale della catena: il dono concreto.
Due giorni prima il Prof. Fausto Negri nella seconda delle conferenze del ciclo "Borgo tra Santi e Imperatori", dedicata a "L'Umiltà di Remondino detto Palmerio", aveva preparato questo evento col racconto storico del santo piacentino e del suo percorso spirituale.
Ora, ricordando che Nino Secchi, oriolano di nascita e di vecchiaia, è stato lo speaker della festa, non ci resta che mostrare qualche immagine
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