martedì 4 febbraio 2020

Condòminovirus

Storico condominio inizio '900
"Futuribile" condominio inizio 2000
Condòminovirus

Ambrogio, non so se sei d'accordo, ma io ritengo che tra i virus più micidiali, non asiatici, sia da considerarsi il Condòminovirus che si manifesta in modalità caratteristiche e consolidate, da millenni. 
E' endemico, universale, trasversale ad ogni tempo e spazio. Non è stato creato, finora, un efficace vaccino, né allo Spallanzani, né altrove.
Si inizia dai rumori molesti dal piano superiore: il tacchettìo di scarpe muliebri, lo spostamento di mobili enormi ad orari assurdi, musica e tv a volume di Luna Park.
Poi, i gocciolamenti dei panni stesi o dell’innaffiatura di piante dai piani sovrastanti.
Bisogna poi sopportare lo scuotimento di lenzuola e tovaglie, con i depositi di residui tricotici e dei resti dei pasti, su balconi e davanzali. In ascensore, obtorto naso, dobbiamo inalare le solfuree flatulenze, ivi lasciate in eredità dall'utente precedente. 
C'è poi sempre il melomane, che spara brani musicali, ad alto volume e ad ora tarda, da finestre estive spalancate.
Ogni giorno, blessent mon nez, d'un langueur monotone, olezzi pungenti del ribollir non dei tini, ma di sottaceti e ragù, sugnosi vapori di cotechini e zamponi, fumi densi di arrosti e fritti. Purtroppo, anche miasmi di minestroni acidi, da caserma anni '50.
E ti portassero mai un assaggino, solo fumo e niente arrosto. A intervalli regolari, vengono recitate sceneggiate di finte richieste di un uovo o di un limone, con occhiate-droni, dalla soglia, a scandagliare il tuo indoor.
Caratteristica, da millenni, la figura della malefica creatrice di pettegolezzi e calunnie. Immancabili i rumori molesti underground di trapani, seghe elettriche, frese, pialle, esalazioni stordenti di vernici e solventi, dai garages, utilizzati come laboratori di bricolage. 
E c'è sempre chi parcheggia l'auto, ma solo per un momentino, veh?, proprio davanti al tuo garage.
In quasi tutti i condomini, last but not least, insiste la mancanza assoluta di privacy, si è sempre sotto tiro di gente occhiuta, da finestra sul cortile hitchcockiana. 
Non esiste la minima possibilità di portare a termine un omicidio in santa pace, perdinci e perbacco!
Franco Bifani

5 commenti:

  1. Il male cittadino che miete vittime quotidianamente.

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  2. Direi che è un male in buona parte dell'età del benessere.Al tempo non tanto lontano della " povera gente" era normale condividere spazi, gioie e dolori, litigi, lievito per il pane , perfino amori clandestini.Ora tutto ci infastidisce, spesso siamo tesi a difendere quel piccolo spazio che ci siamo attribuiti e che ci appartiene solo temporaneamente. Tutti soli e desiderosi di non esserlo.

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  3. Marisa e Roberta, io ho usato parecchia ironia, è chiaro. Dove vivo, la gente non è poi tanto male. Come sono arrivato qui, nel 1996, ho incontrato un inquilino, che mi ha detto che con loro mi sarei trovato bene, aveva, nel complesso, ragione. Preferisco poi vivere in condominio,m che non in una villetta isolata, con i tempi che corrono.

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  4. Sono daccordo con Marisa. Ormai le persone preferiscono chiudersi nel loro guscio. Gli altri non sono più persone, ma presenze che infastidiscono e da tenere il più possibile alla larga.
    Sta diventando così anche nelle stesse famiglie: ognuno la propria vita, i giovani appena possono escono di casa e se sono in casa non collaborano. Ognuno per sè. Si vedono solo persone che hanno fretta, non hanno tempo per gli altri e non sorridono mai.
    Se il benessere ha portato a tutto questo, è meglio rimpiagere un passato più povero economicamente, ma più ricco di affetti

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  5. Come non essere d'accordo con la signora Marisa! Ha vissuto quel tempo ricco di sentimento, pur con le sue miserie ma diverso. Una battuta, un aneddoto locale e si rideva un mese.
    Cantavamo sul lavoro.

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