Pochi anni prima che Borgo san Donnino subisse l'affronto della tre città vicine, Parma, Piacenza e Cremona, nel 1268, e, di conseguenza, dovesse sospendere il completamento della facciata del Duomo, all'interno del duomo stesso in zona absidale fu realizzato l'affresco del Giudizio Universale.
A destra del Cristo in trono troviamo la figura di San Francesco dipinta da ignoto artista.
Come ci racconto lo storico d'arte Hisashi Yakou:
"La figura di San Francesco rappresentata al punto focale di una chiesa, cioè nel catino absidale, si trova in due delle più prestigiose Basiliche romane. Una è nella Basilica di San Giovanni in Laterano, e l'altra è nella Basilica di Santa Maria Maggiore. L'esecuzione in mosaico di tutti e due i casi è stata promossa dal primo pontefice francescano, Niccolò IV. Nella chiesa lateranense, Francesco con il suo pendent, Sant'Antonio di Padova, è raffigurato in una misura minuscola in confronto con i consueti protagonisti dell'abside, cioè, la Madonna, San Giovanni Battista, e i quattro apostoli. Mentre nel mosaico di Santa Maria Maggiore, eseguito successivamente a quello di San Giovanni in Laterano, San Francesco, anche qui raffigurato con il santo padovano, ed essendo raffigurato nella statura molto alta, acquisisce lo status quasi equivalente a quello degli apostoli. Qui si può vedere un graduale cambiamento nella trattazione della figura di San Francesco, da un qualsiasi santo semplice ad un santo che possiede gli stessi diritti di un apostolo."
Francesco Apostolo di Cristo è quindi la devozione al Santo che i nostri avi hanno voluto immortalare nel cuore del Duomo anche per noi.
Nella sua mano destra Francesco ci mostra il Santo Vangelo di Cristo, unica vera "Regola", sua e della Cristianità tutta. Questa rappresentazione, così esplicita, non la ritroviamo in altri dipinti o affreschi.
La qualità del dipinto è ritenuta assai povera, ma forse non è anche questo un rispetto alla povertà predicata dal Santo?
L'immagine, riscopetta negli anni Sessanta del XX secolo, forse non rimase molto tempo alla vista dei borghigiani, essa infatti non rispondeva alla regole che proprio in quegli anni Bonaventura da Bagnoregio aveva imposto per ricondurre l'Apostolo Francesco alla lista dei santi canonici.
Ambrogio Ponzi
Per me, la ricorrenza del Santo Patrono d'Italia è molto importante anche per il fatto che era il nome di mio padre e lo è di mio figlio. Inoltre, Francesco è un personaggio di grandissima levatura, insieme a Santa Caterina da Siena ( nome di mia figlia!), altra patrona d'Italia, festeggiata il 29 Aprile. Ho trattato entrambi per anni in terza Liceo. Quindi, ancora una volta grazie, Ambrogio, per gli approfondimenti..
RispondiEliminaGrazie, Ambrogio, come sempre, per la tua costanza, ammirabile, nell’andare a ritroso nel tempo, nel tuo Blog e nelle tue carte, alla ricerca degli incontri culturali succedutisi negli anni a Fidenza, rispolverando alcune perle di storia locale e rinnovandone la memoria.
RispondiEliminaL’incontro con Hisashi Yakou, giapponese, è una di questi.
Ricordo vagamente, al Ridotto del Magnani, la sua figura e il suo intervento su San
Francesco affrescato nell’abside della nostra Cattedrale con il libro in mano, ma la
sorpresa, e l’emozione, di vedere, e sentire parlare in italiano, uno studioso proveniente da un mondo così lontano e diverso dal nostro, addentrarsi nella storia religiosa italiana, poco conosciuta anche a molti di noi, ancora mi colgono!
Non si può sapere tutto, ma quanti fidentini ...
Hisashi è marito di Yoshie Kojima, pure giapponese, la studiosa che nel 2006 ha pubblicato “Storia di una cattedrale Il Duomo di San Donnino a Fidenza: il cantiere medievale, le trasformazioni, i restauri”, studio svolto durante gli anni di Perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.