Il previsto incontro "La città che si svela - Archeologia a Fidenza", inserito nel calendario della Festa Internazionale della Storia, ha attirato l'interesse di un numeroso pubblico ed è stato presentato dall'Assessore alla Cultura e all'Urbanistica Prof.ssa Maria Pia Bariggi che ha sottolineato come gli scavi archeologici che da alcuni mesi hanno interessato l'area compresa tra Piazza Verdi e Piazza Pontida a Fidenza, necessitassero di una condivisione dei risultati e non rimanere soltanto "un tesoro nascosto"
Questo obiettivo si può dire raggiunto, grazie agli interventi della Dott.ssa Manuela Catarsi che si è soffermata sulla storia dei precedenti ritrovamenti archeologici a Fidenza e della Dott.ssa Francesca Michelotti che, con poche essenziali slides e altrettanti commenti, ha illustrato i risultati fino ad ora raggiunti e delineanato il possibile percorso d'indagine archeologica e di approfondimento che occorre percorrere.
Tra i risultati due meritano particolare menzione, il primo è la conferma della presenza di evidenze risalenti al XII secolo anno di fondazione del monastero femminile:
Evidenze risalenti al XII secolo |
"La fase di fondazione del Monastero, risalente agli inizi del XII secolo, 1120, quando Oberto Pallavicino lo fece costruire per la figlia Martina si può probabilmente riconoscere nella fondazione di pilastro in laterizi e nella muratura di spinta in pietre di fiume rinvenute nel saggio di approfondimento effettuato nella porzione del sottoportico in cui la pavimentazione in cotto seicentesca risultava compromessa."
Il secondo risultato, che all'inizio non era affatto scontato e che riveste pertanto un interesse, riguarda le testimonianze di fasi più antiche:
Fasi più antiche |
"Testimonianze di fasi precedenti la costruzione del Monastero sono emerse a ridosso della fondazione medievale dove è ben conservata la sequenza stratigrafica precedente la fase medievale di San Giovanni. Saranno a breve oggetto di scavo la stratigrafia tardo antica e le strutture di epoca romana che si intravedono nella parete del saggio di scavo e che sembrano allacciarsi, per uniformità di quote e di contesto a quanto rinvenuto negli scavi per la cabina ENEL sul fronte dell'ex liceo condotti dalla dott.ssa Manuela Catarsi nel 2007"
La mia relazione che ha preceduto la visita del cantiere si è limitata, per rispettare la tempistica dell'incontro nel suo complesso, ad una breve sintesi storica del Convento delle Monache Benedettine e ad alcune sottolinature. Riferendomi alla fondazione del convento femminile del XII ho spiegato come in realtà si tratti di una "rifondazione" o fornendo elementi circa la precedente presenza in quella struttura di monaci benedettini forzamente o liberamente trasferitasi al convento di San Sisto a Piacenza.
Rilevando la mancanza di certezza storica circa il periodo di prima fondazione ipotizzato dagli studiosi locali non ho escluso che l'indagine archeologica possa dare qualche risposta. Altre mie informazioni hanno riguardato, purtroppo in modo eccessivamente sommario, la consistenza patrimonale del monastero delle benedettine e le modalità di gestione, il loro rapporto con la città e col territorio circostante, l'importanza di meglio valutare quanto la presenza di una antica chiesa abbia facilitato la localizzazione del monastero ad essa posteriore.
Infine, unitamemente alla Dott.ssa Francesca Michelotti, la Dott.ssa Cristina Anghinetti di Abacus S.r.l., ha poi guidato i presenti ad una visita dell'area degli scavi dove, accompagnata anche dalle esperte collaboratrici che materialmente hanno operato in campo, ha fornito elementi di interesse sottolineando, tra l'altro, come il lavoro sia stato impostato come ricerca pura non condizionata da "quel che si pensa di trovare".
Ambrogio Ponzi
Grazie, Ambrogio. Non ho potuto partecipare, ma ci tenevo ad avere le informazioni che hai ottimamente riportato.
RispondiEliminaGrazie, Ambrogio.
RispondiEliminaIo c'ero.
Hai fatto un ottimo resoconto di un pomeriggio straordinariamente denso e interessante, come sempre in tempi record.
Tanto di cappello.