Anche in tempi non recenti si sceglievano
momenti non usuali per rinsaldare la fede
Apostoli da spiaggia
di Franco Bifani
Ho appena letto, sulla Gazzetta on-line, che tornano, anche quest’anno, le iniziative di evangelizzazione nelle spiagge, promosse da Comunità Pastorali varie, che proporranno, fino al 18 agosto, il progetto "Chi ha sete venga a me", sul litorale di Riccione. Circa 100 giovani, "mossi dal loro personale incontro con Cristo", spiega la Comunità pastorale Riccione Mare, invaderanno le spiagge, affollate di bagnanti, con la benedizione del vescovo di Rimini, nell'intento di accostare le persone al messaggio di Cristo.
La sera, presso la parrocchia, verrà celebrata una Messa e, dopo la funzione, la chiesa resterà aperta, fino a notte inoltrata, per "La Luce nella Notte" e, all'interno, saranno disponibili alcuni sacerdoti per le confessioni, mentre i giovani missionari, in coppia, andranno per le strade di Riccione, ad incontrare i loro coetanei e li accompagneranno, eventualmente, in chiesa, per vivere l'incontro con Dio. Ora, a parte che lo slogan dell'iniziativa mi pare più adatto ad un bar-cafeteria, con rivendita di bibite ghiacciate, granatine di vari sapori e colori, long-drinks e simili, sto cercando di immaginare, ogni pomeriggio, con 40° all'ombra e il 60% di umidità, i giovani missionari arrancare per le spiagge, ad incontrare i bagnanti, ombrellone per ombrellone, sostando in dialogo con loro.
Mi figuro questi ragazzi, che se ne vanno ad importunare gente accaldata, sudata, in costume pressoché adamitico, rimbambita dalla calura, trasognata nella contemplazione di bellezze muliebri, esposte quasi al naturale, emergenti dalle acque adriatiche, a piedi o in pedalò. Sono meno invadenti i Testimoni di Geova, pur tristemente famosi per la loro comparsa negli orari meno opportuni. Almeno in vacanza, lasciamo che i poveri peccatori e le pecorelle smarrite abbiano il loro momento di gloria, di vuoto mentale e psichico, spaparanzati al sole, ospiti di una pensioncina familiare da 30€ al dì, tutto compreso, almeno per quei sette-dieci giorni l'anno, senza che nessuno li faccia sentire come dei malefici trasgressori e dei colpevoli, immorali ed amorali.
Io ritengo che, per ogni iniziativa, di valenza negativa o positiva, esistano tempi e luoghi debiti e pertinenti, per la loro attuazione. Le chiese rimangano in silenzio ed in riposo, almeno la notte, loro e quei poveri sacerdoti assonnati che dovrebbero dare un colpo di spugna agli orribili peccati dei fedeli nottambuli. Ed anche i “missionari”, concedano il dovuto riposo alle loro membra ed al loro spirito infocato; persino Dio, alla fine dell'opera di creazione, si prese un giorno di riposo. Amen!
Franco Bifani
Le vacanze di pura evasione sono tipiche della nostra epoca,
ai miei tempi erano una profilassi.
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