venerdì 2 agosto 2013

Un ponte tra vecchio PRG e nuovo PSC



Gli estensori del piano devono ovviamente fare i conti con l'esistente che non è solo il costruito ma quanto previsto dal vecchio PRg e non ancora attuato in tutto od in parte. La ricognizione dell'esistente è quindi parte del processo di formazione del PSC e già nel documento preliminare si "conferma l’esigenza di concludere le iniziative ancora in corso legate alle previsioni del PRG per completare il tessuto e le dotazioni previste, garantire la possibile localizzazione in modo organico e pianificato di opportunità che dovessero presentarsi e che oggi non trovano previsioni residue, valorizzare tutto il patrimonio edilizio esistente compreso quello ex agricolo e periurbano ancora fortemente connotato e incontaminato eliminando gli incongrui. L'operazione tuttavia non è sterile ma permette agli estensori di evidenziare alcune "Aree problema" che necessitano di un ripensamento nelle loro funzioni così come permette di individuare "Aree di Opportunità" non colte o non sviluppate nei precedenti piani" 

Una prima tabella individua le schede non attuate che complessivamente comportano un volume totale di Mc 135.781 per una superficie lorda di nuova edificazione di mq. 36.160 metà del quale è allocato in due schede: la 1.5 via Mazzini-Via Mascagni e la scheda 2.2 via tagliamento "area Enel e segheria Cugini".
L'elenco è nella tabella seguente che individua le diverse localizzazioni:



Costruzioni di vario tipo ed epoca ed un triangolo adibito a parcheggio pubblico 
attendono una sistemazione urbanistica in questa area centrale di Fidenza. 


La ricognizione dell'inattuato o dei progetti in fase di completamento ha portato alla individuazione di alcune aree che presentano una problematicità che dovrà essere affrontata. Tra di esse troviamo:
"- L’area sud – ovest, contenente le schede norma 2.1 e 2.2 del PRG che non hanno trovato completa e coerente attuazione, sulla quale si definirà un assetto più consono ai vincoli, alla morfologia e all’assetto delle proprietà;
- L’area ex Fonderia Silvestri, per la quale occorre ridefinire l’uso in funzione del posizionamento rispetto alla città e alla rete viabilistica, ma anche delle indagini di caratterizzazione del suolo per definire la compatibilità della previsione;
- La conclusione della scheda norma 6.2, per quanto concerne la parte non residenziale, in relazione con tutto l’assetto commerciale della città;
- La rigenerazione del tessuto edilizio e la ridefinizione delle funzioni del quartiere “La Bionda”;
- La rifunzionalizzazione dei servizi scolastici nella zona sud attraverso la ricollocazione della scuola Ongaro in un luogo più funzionale alla fruizione da parte dei nuovi insediamenti residenziali venutisi a creare nell’ultimo decennio;"

ma anche i restanti "problemi" non sono da meno.

Ma un area "problema" possono anche diventare opportunità ed il documento preliminare evidenzia un certo numero di Aree Opportunità cioè "porzioni di territorio rappresentano una significativa opportunità per perseguire gli obiettivi primari che l’Amministrazione Comunale si è prefissata di raggiungere con lo strumento del PSC". Le aree opportunità più significative vengono individuate tenendo conto della vocazione urbanistica e di uso. L'elenco comprende il centro storico o "città storica", alla cosiddetta "città consolidata" l'attenzione sarà rivolta a "rigenerare porzioni significative di città (un significativo esempio è dato dall’area dei “Gigliati”)" così come ad "affermarne il ruolo urbano e non solo (ad esempio la ricollocazione scuola Ongaro a formare attrezzatura di servizio ai quartieri di recente formazione con la contestuale rifunzionalizzazione dell’attuale area)".
Ma è alla "città in formazione/espansione aldilà della linea ferroviaria storica" che il documento rivolge particolare attenzione distinguendo alcune subzone:
"a) nella porzione ovest ove la riconversione di aree oggi produttive, che il nuovo sottopasso ferroviario, avvicinerebbe alla città, consentirebbe una valorizzazione come servizi e 
resistenze, completando il disegno di decentramento urbano in atto;
b) nella porzione est, che va dalla linea storica fino al casello autostradale, nella quale si distinguono due fondamentali parti:
- quella adiacente alla linea ferroviaria storica, ove il Comune ha investito risorse per la sua bonifica ambientale, che può essere considerata la “testata urbana” della più ampia porzione di territorio compresa tra i corsi d’acqua dello Stirone e del Rovacchia e l’autostrada A1 nella quale è ipotizzabile l’installazione di funzioni di ricerca e innovazione a mo’ di incubatore;
- quella aldilà della tangenziale nord, cuore del «parco di attività» di cui si è già detto."

L'attenzione si va quindi sempre più concentrando su quella vasta area che separa Fidenza dal casello autostradale che sarà il territorio di espansione urbana del nuovo PSC.

Schiacciati dall'obiettivo i due chilometri in cui si giocherà l'espansione di Fidenza. 


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