Don Mario Fontanelli, parroco della Chiesa di Santa Maria in Fidenza e direttore del settimanale diocesano "il Risveglio" |
Don Mario Fontanelli riprende la sua battaglia iniziata oltre due anni fa (vedi nostro post del 19 giugno 2011), temporaneamente congelata, ma resa attuale dalla rinuncia del gestore attuale Fidenza@Cultura e dall'intenzione della proprietà, la Fondazione San Donnino, di mettere in vendita l'edificio.
In una articolo pubblicato sulla Gazzetta fa il punto della situazione e rilancia la sua proposta, sicuro del largo appoggio dei 1.300 firmatari dell'appello lanciato nel settembre del 2011.
Don Mario intende arrivare in tempi rapidi alla costituzione di una associazione che dovrebbe gestire la sala nel caso l'operazione di vendita non andasse a buon fine. Il progetto completo sarà comunque presentato alla città "a breve" e prevede una sottoscrizione popolare.
Il Cristallo dovrebbe diventare un ritrovo culturale "dove non ci sarà soltanto il cinema, ma anche presentazione di libri, il balletto, laboratori teatrali, le riunioni di quartiere, gli incontri delle scuole." e, aggiungiamo noi, il cineforum Necessario più che auspicabile appare il sostegno del Comune che, in passato, ha espresso interesse senza tuttavia dare alcun concreto sostegno.
Sarebbe bello e giusto per tutti, sapere quanto devono pagare coloro che volessero usufruire di questa splendida sala, intendo associazioni o gruppi o altro di qualsiasi genere. Me lo chiedo perchè so che ormai, tutti chiedono denaro, per dare in uso una stanza anche solo per un'ora. Tutti, anche le sedi che, per tradizione millenaria, ospitavano gratuitamente chiunque volesse fare una cosa buona.
RispondiEliminaClary, quanto hai ragione! Temo che, anche per andare in chiesa, per seguire le varie funzioni ed assistere ai riti religiosi, presto sarà necessario esborsare un ticket, onde evitare che l'edificio sacro venga messo in vendita, e magari acquistato dai cinesi, vaganti per Fidenza, con rotoloni di Euro, grossi come i Regina, che non finiscono mai. Oppure, per far sì che la chiesa non sia trasformata in moschea; così, puntualmente e quotidianamente, un ulema miagolerà richiami da mal di ventre, sul modello delle canzoni di Gigi D'Alessio, cinque volte al dì. Ed allora, ma solo allora, ci sarà chi rimpiangerà il frastuono assordante delle campane, dei tridui e delle novene, propalati, a 10mila db, da Don Remo Toscani, nell'etere di Borgo. Le idee di Don Mario mi sembrano eccellenti; bisognerà, forse, scegliere tra alcune opzioni e scartarne altre; quella del cineforum è valida nel presentare films di qualità, purchè siano accessibili e commentabili da tutti, e non solo dalla solita "compagna picciola" di intellettuali ed intellettualoidi, che convengono, solitamente, ai cineforum, per ostentare la loro cultura di nicchia. Ad esempio, i films, proietettati all'Oratorio S. Michele, in questo periodo, sono di ottima qualità, ma alcuni in ispecie, per le problematiche che presentano e le modalità di presentazione, anche solo formale,,sono recepibili e metabolizzabili solo da pochi eletti, tranne, forse, Il diario di un curato di camagna, non per nulla di produzione francese. Quelli di origine scandinava sono resi cupi ed opprimenti da quel particolare tipo di fede protestante, propria di quei paesi, che paiono vedere il rapporto tra Dio e le sue creature solo in bianco e nero, specie in nero, con una tetraggine ed un pessimismo da paganesimo vetero-germanico, da caduta degli dei. Mi richiamano a certigrevi drammi di Ibsen, come Brand o l'Assoluto e Il costruttore Solness. Sursum corda, popoli mediterranei, noi che vediamo il bagliore caldo del sole e l'azzurro splendido della volta celeste e del Cielo, per periodi più lunghi che non i popoli nordici, tra algidi geli e nevi eterne.
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