domenica 9 luglio 2017

Ego, sempre Ego, fortissimamente Ego...


Ego, sempre Ego, fortissimamente Ego...

Un presuntuoso da competizione, Cicerone, nel di lui poema perduto “De consulatu suo”, aveva scritto: “ O fortunatam natam me consule Romam!”, ossia “O Roma fortunata, nata sotto il mio consolato!” e dopo 2mila anni:
“So di essere stato e di essere di gran lunga il migliore Presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere nei suoi 150 anni di storia.” Parola non del Signore, ma di Silvio Berlusconi.
I politici non solo non sanno di avere molti difetti, ma la loro massima presunzione, cioè il loro difetto maggiore, è che, anche se li conoscessero, non vogliono eliminarne neanche uno. Vi sembrano forse umili Renzi, D'Alema, Grillo, Di Maio, ed ancora l'inossidabile ed immarcescibile Cavaliere?
La presunzione corrisponde ad avere un'immagine di sé gonfiata e a percepirsi come incredibilmente sapienti ed infallibili. Il sordo peggiore non è quello che non vuol sentire, ma chi non ti fa neppure aprire bocca perché è convinto di sapere già tutto
Essa è simile all'egocentrismo, cui si aggiunge la pretesa dell'onniscienza e dell'infallibilità. Non c'è niente che possa convincere la persona presuntuosa del contrario. C'è gente che vorrebbe essere un gallo, per poter dire che il sole si leva al loro richiamo, aveva scritto qualcuno.
Noi non sopportiamo la presunzione di chi crede di essere migliore di noi, specie poi se corrisponde alla realtà. Confesso che anche a me piace sentirmi parlare e leggermi. Spesso, però, mi trovo pesante, capzioso e verboso.
Però,  c'è gente che crede di sapere tutto, mentre non sa nulla; io, almeno, se non conosco certe cose, me ne sto zitto e non scrivo.
Anche la pretesa di essere amati, ad ogni costo, è la più grande delle presunzioni, aveva scritto Nietzsche; aveva ragione, è la via più sicura per arrivare al femminicidio.
Ma anche in casi del genere, in Italia, vige anche la presunzione di innocenza, fino al 90° grado di giudizio: sono tutti innocenti!
A causa della presunzione, ci sentiamo offesi, di continuo, dalle azioni dei nostri simili, e trascorriamo gran parte della vita, convinti di essere stati feriti da qualcosa o qualcuno, nel nostro inviolabile onore.
Tentare di togliere a qualcuno la sua presunzione è come togliere le ali a una farfalla, non resta che un verme. E' già diverso il vanitoso, che si compiace dell’effetto che produce sugli altri, mentre un presuntuoso gode dell’effetto che produce su se stesso.


Ho letto che IO, in sanscrito, significa “Capra”; non sono riuscito a verificare, ma bisognerebbe comunicarlo a Sgarbi.
Concludo affermando che, ogni tanto, sarebbe conveniente per tutti  fare un passo indietro, l'umiltà non ha mai ucciso nessuno.
Dio c’è, ma non sono io, non sei tu. Rilassiamoci.
Last, but not least, Ambrogio; Orazio aveva scritto, nel suo “Carmen Saeculare”: “Possis nihil Urbe Roma visere maius!” Se a Roma sostituiamo “Fidentia”, è presunzione, anche questa?
Franco Bifani

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