"Entrando nel Tempio racchiuso ancora in penombra, i miei occhi sono stati spesso colpiti dallo stridente contrasto offerto dal pavimento a scacchi: è incredibile, pensavo, come il bianco e il nero, così accostati l’uno all'altro, riescano a turbare sia pure momentaneamente l’atmosfera armoniosa che si crea con l’ingresso rituale in Loggia."
Così scrive un affiliato a loggia massonica, ma non tanto diversamente potremmo dire noi entrando nella cattedrale, anche qui un innaturale "pavimento a scacchi" ci disturba.
Dobbiamo sapere il "pavimento a scacchi", più o meno chiari più e meno scuri, hanno un significato preciso nella simbologia massonica:
"Il pavimento a scacchi bianco e nero, fu presente nei templi fin dai tempi dell’antico Egitto. Più che un semplice elemento decorativo esso porta con sé un profondo significato esoterico ed è un simbolo per noi assimilabile al concetto di eterno ritorno, in quanto anch’esso rappresenta una totalità"
E' stata questa simbologia, peraltro massonica, a suggerire il pavimento a scacchi nella nostra cristiana cattedrale? C'è casualità o relazione?
Oppure, semplicemente si tratta di una scelta riferibile a debole senso artistico, come ci fa capire il prof. Vito Ghizzoni che, in un suo studio, scriveva:
Oppure, semplicemente si tratta di una scelta riferibile a debole senso artistico, come ci fa capire il prof. Vito Ghizzoni che, in un suo studio, scriveva:
"Il pavimento della cattedrale fu rifatto attorno la metà del 1800 in modo molto discutibile inadatto al luogo. Non a caso coincide con altre modifiche di cattivo gusto quali la decorazione delle tre navate dovuta allo scenografo ed ornatista Gerolamo Magnani e l'apertura di una cappella a destra della crociera della Cripta, recentemente ripristinata. ......... Della pavimentazione precedente in arenaria non si conserva nulla e probabilmente alcune parti sono state riutilizzate nella parte lastricata del sagrato del duomo."
1891 - In questa immagine si può vedere la decorazione delle volte. Il cielo stellato realizzato nel 1857 e poi rimosso nel 1985 rientra anch'esso nella simbologia massonica. |
Vediamo ora i personaggi di Borgo di quel periodo e le forze che esprimevano.
Per quanto riguarda la massoneria risulta che fra il 1815 e il 1848 vi sono tracce dell’esistenza di una loggia massonica parmense, il cui maggiore ispiratore pare sia stato Gian Domenico Romagnosi, ma fu con l’unità d’Italia, che la massoneria parmense si organizzò.
Nel 1864 a Parma veniva fondata in città la loggia Italia Una, l’anno successivo sorse la loggia "Micca Balilla" a Borgo San Donnino di cui si conosce ben poco.
Alle logge ben presto si iscrissero alcuni membri del Fascio Garibaldino, a Parma Faustino Tanara, primo luogotenente di Garibaldi nella provincia di Parma, ciò provocò le dimissioni dei i più influenti membri moderati e le logge passarono nelle mani della sinistra parmense.
A Borgo si affermò il garibaldino Luigi Musini che nella massoneria italiana assunse poi rilevante posizione. Luigi Musini senz'altro era in grado di condizionare molti aspetti della vita cittadina. Anche Agostino Berenini, molto presente a Borgo fu massone di elevata caratura.
L'altra sponda, quella clericale, aveva come maggior esponente mons. Manicardi Vincenzo, elevato alla dignità episcopale il 19 settembre 1879. Destinato a reggere la cattedra di Borgo San Donnino prese possesso della Diocesi il 1° febbraio 1880.
A Borgo si affermò il garibaldino Luigi Musini che nella massoneria italiana assunse poi rilevante posizione. Luigi Musini senz'altro era in grado di condizionare molti aspetti della vita cittadina. Anche Agostino Berenini, molto presente a Borgo fu massone di elevata caratura.
L'altra sponda, quella clericale, aveva come maggior esponente mons. Manicardi Vincenzo, elevato alla dignità episcopale il 19 settembre 1879. Destinato a reggere la cattedra di Borgo San Donnino prese possesso della Diocesi il 1° febbraio 1880.
Le simpatie risorgimentali di suoi predecessori potrebbero essere indizio di sorprendenti adesioni.
Quando nel 1881 iniziò la visita pastorale incontrò non poche difficoltà per l’ostilità e l’ostruzionismo di elementi anticlericali durante le visite alle varie parrocchie. Fu durante il suo mandato episcopale che il pavimento della cattedrale fu radicalmente rinnovato.
Questo avvenne nel 1883, ce lo dice la studiosa giapponese Yoshie Kojima nel suo volume "Storia di una cattedrale":
"Come si è visto, il pavimento era stato rifatto nel 1858, ma si presentava di nuovo deteriorato. Verso l'inizio del 1883 l'Amministrazione della fabbrica della Cattedrale incaricò per il progetto di un nuovo pavimento il marmista Giovanni Cocchi di Saltrio, che aveva lavorato già per i restauri dell'abside. .............. Il 17 giugno l'Amministrazione deliberò di fare eseguire l'intero pavimento in piastre quadrate di 49 centimetri di lato, in marmo bianco e bardiglio di Carrara, e di fare restaurare e ripassare tutte le basi dei sostegni della navata centrale con mantellina dentata supplendo nelle parti mancati con cemento di Lione. ...............Cocchi accettò di eseguire i lavori in una lettera del 23 luglio, in cui il marmista sottolineava che la pavimentazione delle scale e del piano del presbiterio avrebbe dovuto essere effettuata nell'inverno dell'anno corrente. Nella Cattedrale sono tuttora presenti la maggior parte dei pavimenti eseguiti da Cocchi, costituiti da quadrati in bianco e grigio scuro, sia nelle navate che nel presbiterio."
Non possiamo dimenticare gli intarsi marmorei che pure rimandano a significati esoterici come spiega il prof. Vito Ghizzoni in un lavoro che possiamo comodamente leggere in questa pagina
Furono quelli anche gli anni dell'erezione dell'obelisco di Piazza Garibaldi che Luigi Musini non solo promosse ma difese da ogni diversa appropriazione.
L'inaugurazione avvenne il 4 maggio del 1885 in un tripudio cittadino senza uguali. Ora l'obelisco di Garibaldi è un monumento simbolo della città e della identità laica borghigiana e poi fidentina.
L'inaugurazione avvenne il 4 maggio del 1885 in un tripudio cittadino senza uguali. Ora l'obelisco di Garibaldi è un monumento simbolo della città e della identità laica borghigiana e poi fidentina.
Ambrogio Ponzi
Quante pavimentazioni simili in passato si potevano trovare in ville e palazzi signorili? Saranno stati consapevoli i proprietari e gli esecutori di tale interpretazione o sarà stato puro spirito di imitazione?
RispondiEliminaNessuna meraviglia per gli eventuali intrecci tra Massoneria e Vaticano. Il 12 settembre 1976 comparve su OP la famigerata "lista Pecorelli", in cui figuravano ben 113 ecclesiastici, tra vescovi, arcivescovi e cardinali, affiliati alla Massoneria. Pecorelli e chi si mise ad indagare e forse anche Giovanni Paolo I vennero prestamente eliminati
RispondiEliminaMuy bien
Eliminacerto che la nostra cattedrale e la nostra città riservano sempre delle piccole sorprese
RispondiElimina" Giuseppe Garibaldi era Massone "
RispondiEliminaDicesi che fossero massoni anche Giovanni XIII e Paolo VI
RispondiEliminaGuardate che non era un minus...
RispondiEliminaLa M ha fatto grandi cose e sostenuto il libero pensiero. Un manipolo di faccendieri, una goccia nel mare, l'ha inquinata ma una particella infetta non pregiudica il mare stesso e la sua bellezza....
Il pretesto di usarla IDEOLOGICAMENTE, quale madre di tutti i Mali, è stato sapientemente orchestrato da una certa classe politica... devo dire riuscendoci...
All'estero non è così, è un valore riconosciuto...