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domenica 22 luglio 2018

Immaginare il futuro con i cittadini: la "Piazza Svelata"

"Sesto e ultimo appuntamento, almeno per quanto riguarda il mese di luglio, con “Immaginare il futuro con i cittadini”, il percorso di progettazione partecipata per la riqualificazione urbana di Fidenza.
Lunedì 23 luglio, alle 18.30, palazzo Ex Licei ospiterà un laboratorio sugli usi temporanei della Piazza Svelata. L'obiettivo è quello di coprogettare insieme ai presenti una serie di proposte per l’uso temporaneo della piazza nata in seguito all'abbattimento dell'ex forno comunale.
Uno spazio di collegamento ideale tra piazza Pontida e piazza Verdi che attende di essere pienamente recuperato alla nostra Comunità.
Dopo questo incontro il percorso di progettazione partecipata andrà in pausa e riprenderà i lavori a settembre."


Questo il comunicato ufficiale dell'incontro, nell'attesa propongo un po' di storia patria e scopriamo che:

L'ambizioso progetto denominato "Casa Littoria" presentato nel 1936, a firma degli ingegneri Spreafichi e Sisto Della Rosa prevedeva la ricostruzione integrale dell'intera area compresa tra Piazza Verdi, Via Bacchini, Piazza Pontida e Piazza Martiri Fascisti, oggi Piazza Matteotti, e la demolizione dei fabbricati del complesso del vecchio convento "SS. Giovanni". 
Oltre alla "Casa del Fascio" comprendeva la realizzazione, tra via Bacchini e Piazza Verdi. della Pretura e delle nuove carceri mandamentali, mentre su Piazza Pontida dovevano sorgere locali di pubblica aggregazione: un cinema-teatro, un refettorio gestito dal’ONB (Opera Nazionale Balilla), un nuovo forno comunale, uno spaccio e appartamenti per custode e portinaio. 
Subito ci si accorse che la proclamazione dell'impero fascista non aveva avuto l'effetto di riempire le casse comunali, si adottò quindi la tecnica dello "stralcio" e vennero   realizzati solamente il Palazzo della Rivoluzione destinato a “Casa del Fascio” (1937) e il forno comunale (1938), di conseguenza le demolizioni interessarono solo una parte del complesso SS. Giovanni.
Già nel 1937 ci si rese conto che era opportuno prevedere qualche alternativa di utilizzo degli spazi resasi disponibili, ciò avrebbe richiesto una spremitura di cervelli, cosa di cui Fidenza era un po' carente. 
L'immagine mostra la prima proposta progettuale, si tratta di un tentativo alquanto maldestro e con sottofondo satirico.  Negli anni successivi alle difficoltà di bilancio si sarebbero via via aggiunte altre difficoltà; prima quelle connesse a eventi bellici, successivamente, quelle dettate dalle priorità di ricostruzione della città ed infine cinquant'anni di perplessità e tentativi. 
A por mano ora a questa situazione di stallo  l'attuale Amministrazione chiede il supporto dei cittadini. 
Ecco il perché dell'iniziativa "IMMAGINARE IL FUTURO CON I CITTADINI" e dell'incontro, fissato per lunedì 23 luglio, "PER PARLARE DI PIAZZA SVELATA", che altro non è che lo spazio vuoto lasciato dalle demolizioni di  sette anni fa
Di qualche interesse può essere anche la rilettura dell'articolo ""Un po' di Storia" per un Palazzo da vitalizzare".

5 commenti:

  1. Iniziativa che costa 10.000 euro come minimo per i facilitatori esterni chiamati da amigoni...speriamo bruttino e che siano potuti andati tutti i cittadini migliori...

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  2. Due piazze di valore storico, politico e religioso che ora vediamo non solo trasformate, ma stravolte nel loro aspetto e nella loro funzione originale: Piazza Pontida e Piazza Verdi.
    L'abbattimento dell'ex forno comunale progettato da tempo ed eseguito con la velocità della luce per inventare una piazza e lasciare un palazzo, scatola vuota, lì al centro, non avrebbe richiesto prima un progetto ben ragionato?

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  3. A me, che sono un profano e non so se sia fattibile, piacerebbe che il palazzo Littorio fosse abbattuto per allargare il parco, così da avere un'area verde più ampia vicina al centro. Per l'accesso a Piazza Verdi basterebbe spostare la strada più avanti, dove ora c'è la nuova piazzetta.

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  4. L'iniziativa costa per la precisione 14500 euro netti per la prima fase, da giugno a settembre. Non capisco cosa significhi i "cittadini migliori", credo che Gabriele non conosca bene la questione quindi non entro nel merito. Gentile Signora Guidorzi, come le ho già detto (e spero di poterle dire di persona stasera), la logica è ribaltata. Prima si assumono i desiderata e le funzioni percepite come necessarie dai cittadini in una fase di co-progettazione, dove i tecnici delimitano in modo neutrale il percorso (in termini di cose non fattibili per legge, per esempio). Poi, o contestualmente, si passa al progetto, che nasce dagli stimoli indicati, non viene calato dall'alto. Stiamo cercando di valorizzare l'intelligenza collettiva, fatta sì di competenze ma anche di metodo di lavoro, di relazioni tra i partecipanti, di esperienze, di sapere diffuso. E' un modo nuovo e diverso di intendere la democrazia e fa leva sulla cittadinanza attiva, che diventa complementare al "voto ogni tanto". Più siamo e più il risultato può essere importante per la città.

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  5. E' da temere, la grande immaginazione di chi detiene il potere di decidere per il "bene" dei cittadini amministrati, visti i frutti di questi ultimi anni.

    Anonimo-0

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