RIFLESSIONI SUL 25 APRILE
Siamo stanchi, siamo stanchi noi italiani per bene.
Noi italiani che dopo l’8 settembre siamo finiti nei campi di concentramento nazisti, perché noi siamo italiani e rispondevamo al Re e al nostro governo, ai nostri generali. Non ai dittatori.
Noi italiani che dopo l’8 settembre siamo andati in montagna, per le stesse ragioni di prima, e perché i tedeschi a casa nostra non potevano fare i padroni. E sono stanche anche le nostre ossa sepolte, perché per anni ci avete fatto passare tutti per comunisti, perché per anni vi siete appropriati della nostra lotta per l’Italia per usarla in una gazzarra da pollaio in cui salvare solo i vostri stipendi e le vostre poltrone.
Le nostre ossa sono stanche perché in questo modo avete legittimato chi confrontava una battaglia di uomini e donne e ragazzi contro i nazisti e i fascisti con le scorribande di banditi che hanno ucciso uomini, donne e ragazzi per rubare due forme di formaggio, stuprare una giovane restia o, semplicemente, riverniciare la propria inettitudine.
Siamo stanchi anche noi italiani di Salò, di chi ci ha sfruttato: noi abbiamo creduto in qualcosa di sbagliato, ma abbiamo pagato il conto.
Chi è rimasto a metà, invece, non ha mai rischiato: ha sempre riscosso. Rischiare e riscuotere: sembrano far lo stesso suono gli ottoni della marcia trionfale e la tromba del silenzio. È solo il sentimento che cambia tutto.
Luca Ponzi
Un commento imparziale di pura verità, mai sentito in tanti anni. Ci voleva, complimenti sig. Luca!
RispondiEliminaMi dà sollievo leggere queste riflessioni; finalmente un giornalista coraggioso esprime il pensiero suo e di tante altre persone che non hanno le qualità per farlo in modo così chiaro e commovente.Grazie
RispondiEliminaRiflessione appropriata al clima che si respira. Purtroppo spesso chi sta sempre a metà, chi sta a vedere l'indirizzo del vento, chi è pronto a salire sul carro che più gli conviene, proprio lui crede di interpretare la Storia che da ignorante non conosce, come non entra nei sentimenti che gli uomini e le donne di allora hanno provato e hanno pagato, spesso da innocenti, sulla loro pelle. Si confonde un ideale di Patria che ha guidato certe scelte con passioni e comportamenti che niente hanno da spartire con quanto di nobile appartiene all'animo umano.
RispondiEliminaDott. Luca, grazie dei termini usati, comprensibili a tutti, oggi è necessario questa, chiarezza di linguaggio per spiegare ai giovani ma soprattutto alle persone improvvisate governanti,che avendo avuto il voto popolare intendono insegnarci la nostra storia e come comportarci.( vedi il vice premier Dott. Luigi Di Maio ) UN tempo con diplomazia si cercava di far notare a una certa sinistra che la liberazione è stata conquistata da tutto popolo Italiano con l'aiuto militare delle forze alleate, non da una sola parte politica che imponeva tale ricorrenza solamente con le loro bandiere rosse, i loro canti e i loro comizi, mi pare che anche quest?anno le amministrazioni di sinistra NON Hanno cambiato metodo, NON hanno invitato gli attuali ministri o rappresentanti istituzionali alle orazioni ufficiali.
RispondiEliminaL'Anonimo di Borgo
Complimenti, Luca Ponzi. Straordinario servizio, che sta dentro, al di sopra e al di sotto di ogni ideologia.
RispondiEliminaRiflessione saggia e pienamente condivisibile...vorrei solo aggiungere: la guerra e finita, riposino armi ed ostilità.....
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