lunedì 29 aprile 2019

Tornano le province? Poche idee ma confuse in un Governo bipolare


Temendo di andar troppo d'accordo gli attuali governanti inventano, pescando dal passato, e scoprono gli uni la necessità di una istituzione intermedia che si chiama "provincia", gli altri dell'inutilità di tutto questo. Riportiamo un corsivo ripreso dal quotidiano "Il sole 24 Ore" che, in breve, spiega quel che sta succedendo. Nel contempo, onore al merito, riproponiamo il parere di Manfredo Pedroni, già vicepresidente della Provincia di Parma e Consigliere a lungo corso nella stessa che otto anni fa prendeva chiara posizione e che così oggi mi scrive:

Ambrogio,

Ti  mando un mio intervento, fatto nel lontano 2011  nel direttivo regionale  dei Consiglieri provinciali, sul dibattito di allora sulla soppressione delle Province, che è tornato in auge in questi giorni ingenerando un confronto polemico fra il vice premier Di Maio e Salvini. Tale mio intervento è stato ripreso e fatto proprio dal direttivo Regionale e mandato a Roma come posizione della nostra Regione. Sottoscritto dal Presidente del Consiglio provinciale Dott. De Blasi come posizione di Parma è stato, a suo tempo, pubblicato integralmente sul quotidiano "La Gazzetta di Parma" (vedi immagine). Riflessione: non si può discutere "Provincia si, Provincia no" senza mettere in primo piano cosa serve veramente per snellire la burocrazia e i servizi ai cittadini.

Il dietrofront sulle Province (da "Il Sole 24 Ore")


Il dossier più recente è, infine, quello che riguarda il ritorno delle Province. L’ultima bozza delle Linee guida per la riforma degli enti locali, uscita dal tavolo tecnico-politico in conferenza Stato-città al quale hanno partecipato i Cinque Stelle e la Lega, fa risorgere le Province e riaccende la corsa a circa 2.500 posti fra consiglieri, assessori e presidenti. 
I Cinque Stelle fanno presente che sono a favore dell’abolizione delle Province e, con riferimento ai contenuti del documento anticipato da Il Sole 24 Ore, suggeriscono di «chiedere alla Lega». 
Il Carroccio, tramite lo stesso Salvini, replica che, se i Comuni non riescono a fornire i servizi ai cittadini, servono le province. «L’abolizione delle province - continua il vicepremier - è una buffonata di Renzi, che ha portato disastri soprattutto nelle scuole e alle strade. Io voglio che in tutta Italia ritornino condizioni normali». 
Se sull’autonomia differenziata Di Maio apre, lo stesso non accade per quest’ultimo dossier. «Quello che non si rifarà - sottolinea - sono le Province, ve lo assicuro. Bisogna andare avanti, non indietro». E avanti, tra 27 giorni, ci sono le Europee.

1 commento:

  1. Io proporrei di tornare ai feudi, con vassalli, valvassori, valvassini e cavalieri erranti, così ogni politico nullafacente potrà sempre trovare un comodo cadreghino su cui imperniare la sua la laboriosa giornata, a spese di noi poveri sudditi, non più cittadini.

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