mercoledì 31 marzo 2021

Nel giardino della scuola Ongaro ricordata la maestra Sira Malieni

 

All’ombra del melograno

                                                                     Un pensiero per Sira

Oggi, 31 marzo, nel giardino della scuola Ongaro, la Direzione Didattica Ilaria Alpi ha voluto ricordare, con una emozionante cerimonia, nel rispetto del protocollo previsto in zona rossa, la maestra Sira Malieni, prematuramente scomparsa, a soli 46 anni, nel maggio dello scorso anno. In attesa di poter effettuare un omaggio in presenza alla memoria di Sira, si é voluto porre la prima pietra di una progettualità particolare, con un gesto carico di significati, quale la piantumazione di un albero di melograno, simbolo di abbondanza e fertilità.


Tante sarebbero state le piante potentemente evocative: sulle prime si era pensato, in omaggio alle origini mediterranee di Sira, al melangolo, un agrume in grado di ben sopportare le temperature anche rigide della nostra zona, poi, per timore di “imprevisti” nella crescita e nello sviluppo, vi era stata la proposta di una quercia, che ben si prestava a rappresentare certe qualità dell'amata maestra ma, alla fine, si é convenuto che il melograno, con i suoi fiori e i suoi particolari e speciali frutti, potesse meglio incarnare e ricordare, di stagione in stagione, l’animo di Sira.
Per l'importante scelta ci si é avvalsi della consulenza della dottoressa Paola Maini, dell’ufficio preposto del Comune di Fidenza, che ha contribuito anche dal punto di vista tecnico all’operazione.

A questa prima pietra se ne aggiungeranno altre, quando si potrà operare in presenza, come una donazione di libri speciali che sarà effettuata da genitori e alunni che hanno avuto modo di apprezzare Sira, senza poi dimenticare i futuri progetti di plesso che si svilupperanno “All’ombra del melograno”.
In attesa di tutto questo e costretta, per ragioni tecniche legate all’attecchimento del melograno, a procedere con la piantumazione in questo periodo, la Direzione Didattica non ha tuttavia rinunciato a estendere l'invito per questo importante momento, ricorrendo all’aiuto delle tecnologie che Sira tanto amava. 
La piantumazione è stata effettuata, nel rigido rispetto delle prescrizioni anticovid, alla presenza del Dirigente Scolastico Lorenza Pellegrini, del Collaboratore del Dirigente Scolastico Paola Allegri, della referente di plesso Giordana Tricò, del DSGA Guendalina Lari e del collaboratore scolastico Nicola Abbate, ma un pc, uno smartphone e un link hanno consentito di raggiungere i tanti che non potevano partecipare dal vivo, primi fra tutti i familiari, e poi i genitori e gli alunni.



Tante le parole di ricordo e di speranza, e tanti gli interventi. 
Riportiamo il testo delle riflessioni del Dirigente Scolastico durante il Collegio docenti del 13 maggio 2020, giorno dei funerali di Sira, rilette durante la cerimonia:

"... Per Fidenza oggi è un giorno particolare, in quanto è l'anniversario del bombardamento sulla città: una data che, forse, si è un po' stemperata nel ricordo ed è affidata alla memoria dei più anziani, in quanto il tempo, come sappiamo, attutisce e lenisce il dolore.

... e forse oggi proviamo, per certi aspetti, un'analoga sensazione da bombardamento e straniamento per quanto è appena accaduto a Sira, il cui funerale si è svolto tra le 10 e le 11, giusto l'orario in cui partirono da aeroporti della Puglia 73 aerei bombardieri - 73 così come il suo anno di nascita - che ci "raggiunsero" alle 14.50.

Il bombardamento iniziò alle 14.51, e l'orologio del tempo mi fa pensare a una sorta di parallelismo con questo istante e con lo stato d'animo che ci pervade adesso.

... Fidenza aveva "adottato" Sira: adesso come allora, in quel lontano, ma per certi aspetti vicino 1944, sento le due "anime" unite, e ognuno di noi dovrà cercare di dare un senso a tutto questo, per rielaborare e ri-costruire.

... così come è stato per la nostra città, così, come penso, avrebbe tanto desiderato Sira".



Riportiamo anche  l'intervento dell'insegnante Giordana Tricò, a nome delle docenti del plesso Ongaro:


"Nonostante le limitazioni dovute alle problematiche che ben conoscete, abbiamo voluto fortemente realizzare questo primo momento da dedicare alla nostra collega Sira. Sentivamo il bisogno di avere qualcosa che potesse in qualche modo “sostituire” la sua presenza, qualcosa che ce la ricordasse e che parlasse di lei. Era necessario, però, che fosse vivo e vitale come era lei che riusciva sempre a dare forza e coraggio a chi le stava intorno con parole semplici e dirette che ti facevano capire che lei era dalla tua parte, sempre. Doveva portare gioia e allegria con i suoi fiori profumati come Sira era solita fare con il suo sorriso, la sua ironia e autoironia, le sue battute spiritose che riempivano l’aria di fresche risate. Ma doveva anche saperci proteggere con le sue fronde come tante volte Sira ha fatto con i suoi affetti più cari: la famiglia, gli amici, i suoi alunni, i colleghi. I frutti dovevano essere generosi e grandi perchè lei era così, generosa e grande, sempre pronta ad aiutare gli altri, coraggiosa e forte come una leonessa. Il melograno ha le caratteristiche giuste per poterla rappresentare e diventare simbolo di ciò che è stata Sira per tutti noi. Ci ha lasciato una grande eredità, ma una cosa su tutte vogliamo ricordare: la sua combattività. Ha lottato con forza, sempre con il sorriso sul volto nonostante nella sua mente avesse chissà quali pensieri. Ci ha insegnato ad affrontare con dignità la malattia, a superare la sofferenza strappando con i denti ogni momento di vita. Avere nel giardino della scuola un albero che parla di Sira ci sembra davvero importante e, in qualche modo, ci conforta e ci fa sentire che Sira è ancora tra noi".  


Dirigente Scolastico Lorenza Pellegrini
La signora Concetta mamma di Sira

Emozionanti, poi, le parole "in presenza a distanza" della sorella Debora, anch'essa docente del plesso Ongaro, che ha desiderato evidenziare come la scelta del melograno possa essere un qualcosa che molto accomuna allo spirito di Sira: per la caratteristica della pianta che tende i suoi rami come in un abbraccio, così come era quello di Sira per i suoi alunni, per il colore del frutto, il rosso che tanto amava Sira, per quel continuo fiorire e rinascere come segno di speranza.

La mattinata è poi continuata con il ricordo degli altri presenti, con gli interventi on line dei genitori e con la sensazione che Sira fosse proprio lì dal suo albero, presente in una giornata dal cielo luminoso come non mai.

 


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