Ai prof gli cade l'occhio... ma non c'entra la pandemia.

  

Ai prof gli cade l'occhio...

Una terribile polemica si è scatenata, dopo le “esecrabili” espressioni della vicepreside del Liceo Socrate della Garbatella.

La sventurata, non rispose, come la Monaca di Monza, ha solamente esposto una sua opinione, con innocente battutina finale: “Ai professori potrebbe cadere l’occhio”, sulle alunne che indossino a scuola minigonne vertiginose.

Verità incontrovertibile, per docenti normovedenti; l'importante è che sia cosa discreta, fugace e non seguita da altro. 

Ma è altrettanto vero che presentarsi a scuola in abbigliamento da spiaggia, non è proprio consono a lezioni di greco e latino. 

Non è stato molto carino accusare i colleghi di voyeurismo, forse.

Omnia munda mundis, ma anche Omnia immunda immundis. Tra il vecchio grembiulone nero e la nudità, restiamo nell'Aurea mediocritas. La scuola non deve essere un luogo di abbigliamento esibizionista. 

Il ministero dell'Istruzione, tramite l'Ufficio scolastico regionale del Lazio, ha chiesto addirittura un approfondimento sull'accaduto.

È ovvio che studentesse e studenti debbano frequentare le lezioni con abiti decorosi, per rispetto verso la scuola e verso sé stessi. Non è però condivisibile che si faccia riferimento a un ipotetico e deprecabile voyeurismo dei docenti, maschi, ha detto il presidente dell'Associazione nazionale presidi. 

Si deve evitare che la categoria dei docenti sia percepita in maniera distorta e degradata e che il liceo Socrate venga rappresentato come luogo di una cultura retrograda.

Io trovo che la povera vicepreside sia malignamente massacrata, solo per aver usato una innocente battuta, che, ripeto, corrisponde alla verità sacrosanta, che posso testimoniare per me e per le decine di colleghi che ho avuto, in 39 anni di insegnamento. 

Infine, ma quanti di noi, un tempo alunni, non si incantavano di fronte alle grazie di certe incantevoli prof e supplenti?

Franco Bifani