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lunedì 17 febbraio 2014

Esposizione di cadaveri

E' arrivata in piazza Duomo alle ore 11 l'urna con le reliquie di San Giovanni Bosco. Prima una processione per portarla all'interno della cattedrale accompagnata dal vescovo monsignor Enrico Solmi e direttore dell'istituto San Benedetto Massimo Massiroli, che si è svolta fra due ali di bambini con cartelli colorati, in Duomo poi è stata celebrata una  breve messa. L'urna ripartirà da Parma lunedì mattina e fra oggi pomeriggio e domani farà tappa all'ospedale dei Bambini, in carcere e alla comunità di Betania. (Foto Marco Vasini) parma.repubblica.it/cronaca/2014/02/15/foto/don_bosco_arriva_a_parma
Proprio ieri, al TG-Parma, dopo aver letto la notizia sulla Gazzetta on-line, ho assistito alla sfilata, -che io ritengo sommamente macabra- tra due ali di folla, per le vie di Parma, del corpo di un uomo, esibito sotto un'urna di vetro, ormai da tempo morto, dopo una vita da grande benefattore dell'umanità: è chiaro che sto parlando di S. Giovanni Bosco. 
Io, però, rimango veramente  stupito dal ripetersi reiterato di questi riti lugubri, di esposizioni ed ostensioni di cadaveri, più o meno integri, non solo negli appositi santuari, ma, soprattutto, al cospetto delle folle. 
Mi pare proprio un rituale irrispettoso per un corpo, ora vuoto dell'anima, ma che, per un tempo lungo o breve, aveva funto da tabernacolo dello Spirito Santo, e che, per tramite di  organi, fragili e caduchi, aveva ospitato un principio immortale, con cui aveva interagito con il mondo circostante. 
Solo noi cattolici continuiamo, da secoli, con queste esposizioni sgradevoli, che sfiorano l'idolatria, condotte per accontentare una devozione popolare, feticista e semipagana. 
Un cadavere merita rispetto, non deve essere offerto alla visione  dei viventi, come se fosse un oggetto qualsiasi, che sia poi quello di un operaio, un contadino, un Pontefice, un santo, un criminale. 
Fra l'altro, i pochi intervistati sull'evento erano tutti alunni, o genitori di allievi, di scuole confessionali, manco a dirlo. Gli unici che si intestardirono ad esibire i cadaveri, rigidi ed imbalsamati, di Stalin e di Lenin, furono i veterocomunisti dei tempi che furono; noi cattolici li vogliamo imitare? 
Mi suscita un grande fastidio persino chi profana una mummia, o un corpo fossilizzato, come nel caso dei Faraoni egizi, o di Otzi. 
Furono esseri umani, un tempo, accolsero un'anima, unica, sacra  e personale, loro assegnata da Dio, Creatore ed Onnipotente. Il rispetto per i morti è uno dei pilastri basilari della civiltà umana, basti ricordare I Sepolcri,  di Ugo Foscolo, grandioso inno alla memoria degli antenati.
Franco Bifani

1 commento:

  1. Caro Bifani, mi trovo d'accordo. Queste forme di fanatismo, non dovrebbero appartenere ai cristiani, visto che Gesù ha urlato contro il feticismo, l'idolatrìa, la superstizione e l'esibizionismo. Invece noi, siamo imbevuti di paganesimo e, dell'idolatria, ne abbiamo fatto la nostra canottiera.

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