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martedì 4 febbraio 2014

Locali storici: il Caffè Balilla

Il Caffè Balilla sotto la neve (anni '50)  


Il piccolo edificio è posto su via Gramsci angolo via Mazzini, di fronte alla stazione ferroviaria. Costruito negli anni trenta nel sobrio e funzionale stile dell'epoca prese il nome di Caffè Balilla, era anche noto come Chalet. Le sorelle Vajenti ne curarono la gestione per cinquantanni per passare poi ad altri la gestione negli anni ottanta. 



Tre sorelle Vajenti, nell'ordine Tina, Maria e Prisca

Sino agli anni sessanta ed anche oltre funzionava come biglietteria delle corriere provenienti dai paesi della bassa come Soragna, San Secondo  e Fontanellato o dalla montagna come Bardi, Vernasca, Bore e Pellegrino. 
Consisteva in un ampio locale servito da un più piccolo spazio, i servizi erano all'esterno sul retro in omaggio allo stile spartano di quegli anni. 
Durante la guerra l'edifico non fu toccato direttamente dai bombardamenti ma piuttosto dai violenti spostamenti d'aria quando fu colpita la stazione ferroviaria. Malgrado la delicata posizione in qualche modo è stata assicurata la continuità del servizio in periodo bellico. Fu invece asportata la cancellata di ferro lunga più di cinquanta metri, un vero peccato questo sacrificio imposto dalla necessità di trovare metallo da utilizzare per scopi bellici.
La piccola cantina cui si accedeva con una botola funzionò dopo l'otto settembre 1943 da temporaneo ricovero di sbandati che in quel periodo di guerra riuscivano ad evadere dai carri ferroviari, si trattava di giovani che dovevano essere avviati al lavoro coatto al nord o in Germania. Il nome del locale aiutava ad allontanare i sospetti.  
Nel dopoguerra vennero rimosse dalla facciate le lettere metalliche in rilievo dell'insegna, ma le tracce del nome rimasero ben leggibili e, di fatto, fu ancora Caffè Balilla. Sempre nell'immediato dopoguerra nell'ampio spazio libero dietro al bar, circondato da piante, funzionava una pista da ballo che era detta Serenella dalle piante di glicini che chiudevano lo spazio verso via Mazzini. 
Nei restanti giorni era semplicemente il mio personale luogo di gioco.
Rimase a lungo posto di ritrovo di commercianti, agricoltori e mediatori di immobili. Taxisti ed autisti di corriere erano di casa.
Oggi il locale è da tempo chiuso, vittima delle trasformazioni urbanistiche che hanno interessato l'intera zona. L'area è già da tempo destinata a trasformarsi in una costruzione nello stile delle altre nuove costruzioni. 
Per ora la crisi edilizia ha allontanato l'infausto evento.


Il "Balilla" oggi

1 commento:

  1. Anche se ero piccola, ho serbato tanti, nitidissimi ricordi del bar e del Ciütlen'ni.

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