sabato 22 febbraio 2014

Tra i nuovi cardinali anche mons. Capovilla, amico di Fidenza

Mons. Loris Capovilla con Don Paolo Pacifici e Padre Mario Pacifici.
Un collegio cardinalizio sempre più rappresentativo della Chiesa universale, aperto al Sud del mondo. È quello che è emerso nel Concistoro di oggi per sabato 22 febbraio. 
Tra i nuovi cardinali quattro sono italiani, due del resto dell’Europa, uno del Nord America, due dell’America Centrale, tre dell’America meridionale, due dall’Africa e due dall’Asia. Sette a nove, se vogliamo distinguere tra Nord e Sud del mondo. 

La lista delle 19 nuove porpore è completata da tre neo-cardinali non elettori (cioè con età superiore agli 80 anni): tra loro c’è anche mons. Loris Francesco Capovilla, 98 anni, segretario di Giovanni XXVIII. 
Mons. Capovilla conosce bene la nostra città e la nostra terra, su questo blog ne abbiamo parlato, in questa occasione proponiamo questo appunto di Don Paolo Pacifici, già parroco reggente della Cattedrale ed ora parroco a Salsomaggiore nella parrocchia di Santa Maria Assunta, che pochi giorni fa l 'ha incontrato.

È un incontro per nulla programmato, ma semplicemente frutto di un passaparola. È sabato 18 gennaio. 
Il chirurgo che di recente mi ha operato, caldamente mi invita a pranzo a casa sua insieme a mio fratello p. Mario, missionario in Malawi e in Italia per un breve riposo. C’è anche il parroco del chirurgo, don Marco, molto amico di mons. Loris Capovilla.
A un desiderio di p. Mario, ecco fatto; una telefonata personale e la risposta “Vi aspetto alle 15”. 
Puntuali, a Sotto il Monte, varchiamo la soglia di “Cà Maitino”, residenza estiva di Roncalli. La suora che ci accoglie (e che non sa dell’appuntamento): “Ma come fa quel santo uomo così pieno di impegni a non dire mai di no … “. L’accoglienza -come sempre- è gioiosa, serena. “Eminenza … “Eh, figlioli, che sorpresa è stata! Stavo seguendo l’Angelus, come ogni domenica … e poi il Santo Padre ha pronunciato il mio nome: Loris Francesco … sono rimasto allibito!.
Al tramonto della vita, un raggio di sole. Sono sereno. Ma … ditemi di voi”. 
Il colloquio è famigliare e rassicurante. Però noi vogliamo arricchirci della sua esperienza di vita; e allora ad alcune nostre domande, prendendo dalla sua piccola modesta scrivania (era stata dell’allora card. Roncalli) un pieghevole. Si lascia andare e con semplicità si racconta. 
“Nello scorrere del tempo ho tentato di mettere in pratica l’insegnamento di Giovanni XXIII: “Descrivi i giorni presenti con pacatezza e fiducia; leggi e giudica il passato con prudenza e benevolenza; presagisci il futuro senza caricarlo di strane fantasie.” Niente mi costa riconoscere che raramente mi sono attenuto appuntino a questo canone. Chiedo perdono a Dio e ai miei compagni di cammino, certo della loro comprensione … Se qualcuno poi mi chiede in quale periodo storico vorrei trascorrere i miei ultimi giorni, rispondo senza esitazione: “Adesso”, convinto che, sia pure lentamente, talora non senza pericolose paralisi e tristi involuzioni, l’umanità procede, le sue istituzioni migliorano, i giusti e i costruttori di pace aumentano.
…Questa che trascorriamo è davvero l’aurora annunciata da Papa Giovanni l’11 ottobre 1962. Nessuna paura. Cuore grande con tutti. A tutti “porte e finestre aperte notte e giorno (Is 60,11). … Sento Gesù che bussa alla porta. Non mi effondo in professione di umiltà e accusa dei miei peccati e delle mie negligenze. Ripeto il Miserere, il Magnificat e il Te Deum”. Pausa: un attimo di silenzio. Sono trascorsi venti minuti. Poi risponde: “E ora, carissimi, devo lasciarvi andare. Sto aspettando una telefonata di Papa Francesco.
Vedete, alla mia età mica posso permettermi il lusso di una cerimonia “di rito” per l’investitura della porpora. Ci accorderemo col Santo Padre sul da farsi … in semplicità e umiltà. Non posso dimenticare la lezione di Papa Giovanni la sera dell’apertura del Concilio, l’11 ottobre 1962, quando disse: “La mia persona conta niente”. 
Chiediamo “una foto insieme”. Aderisce volentieri e intanto ci offre il pieghevole a quattro riquadri sul quale di proprio pugno scrive per me e p. Mario, mio fratello: Sempre fiducia!
don Paolo Pacifici




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