Cerca nel blog e nelle pagine collegate

giovedì 12 aprile 2018

Vorrei tanto ammazzarti!

Le procès Landru
Vorrei tanto ammazzarti!
Se si dà una rapida scorsa ai quotidiani o si segue anche solo un TG al giorno, notiamo sicuramente quanti siano gli omicidi, di ogni genere, con modalità infinite, perpetrati dovunque.  
L'istinto omicida è particolare della nostra specie; non ha finalità nutrizionali o di risposta ad attacchi del prossimo. In “2001: Odissea nello spazio”, gli uomini-scimmia usano subito un grosso osso, per far fuori i loro simili, nella conquista di una pozza d'acqua. 

Passano i milioni di anni, gli uomini, creati ad immagine e  somiglianza di Dio(!), continuano a massacrarsi, per le ragioni più futili, con abili alibi. Il fatto è che dentro di noi cova, ab initio, il desiderio irrefrenabile di uccidere, di vedere qualcuno cadere a terra, nel suo sangue. 
Ora siamo in attesa della Megadeath nucleare, molto asettica e sbrigativa,  con cremazione immediata e gratuita. 
Caino uccise Abele; ma Dio non volle che fosse punito, contrassegnandolo con un marchio indelebile. Sapeva bene che lo aveva creato assassino nato, natural born killer, si è sentito complice. Ha anticipato il comportamento buonista di certa magistratura recente, sempre molto comprensiva verso gli omicidi, restìa a compiangere le vittime. Fa molto in e trendy. 
Se si fa fuori una donna, se l'era sempre andata a cercare; quel posto in cui se la vanno a cercare, le donne, deve essere molto insidioso. Se ci si ammazza in famiglia, è sempre colpa della società e della TV. C'è poi chi uccide in nome di Dio, e va in Paradiso, come la classe operaia; Deus le vult o Allah akbar! Sono martiri ed eroi. 
Un serial killer dichiarò che, uccidendo, si sentiva un dio, come lui aveva il potere di troncare la vita ad un essere umano. Ci sono medici e paramedici, che velocizzano la fine dei malati terminali: ma lo fanno per carità e misericordia cristiane. Infine, c'è chi uccide con la lingua e con gli scritti, che ne ammazzano più che la spada. 
Ma, in fondo, tutti uccidono tutti, in un modo o nell’altro. E moriamo tutti assassinati, per mano di qualche cosa o di qualcuno. Gli omicidi hanno sempre la giustificazione del raptus: sono stati accecati da un'ira funesta. Oppure, sono incapaci di intendere e di volere; siamo circondati da dementi, che cantano in coro: “Ma che colpa abbiamo noi?” 
Se si ammazza un uomo, si è un assassino, se si ammazza a milioni, si è un conquistatore, se li si ammazza tutti, si è un dio. I più grandi condottieri sono stati tutti stragisti a milioni, ma noi li glorifichiamo, sui libri di Storia. Tutti nel Flegetonte, saettati dai Centauri!
Franco Bifani

3 commenti:

  1. Caro Biffino, è sempre un piacere leggerti, anche se, questa volta non condivido assolutamente alcune tue teorie. "...dentro di noi, cova ab initio, il desiderio irrefrenabile di uccidere..." è una di quelle. Dentro chi? Io, per esempio, mi limito a desiderare di sputare in un occhio a qualcuno che mi ha fatto molto male, ad auspicare la castrazione chimica per gli stupratori di bambini, una bella mano di randellate ai vandali che distruggono il patrimonio pubblico e 'na quälca strupäsäda a coloro che pretendono di essere mantenuti "bocca cosa vuoi" da chi li ospita. Con tutto ciò non sento una potenziale assassina. Tu che ne dici?

    RispondiElimina
  2. Trovo questo scritto certamente originale, ma anche molto interessante. E mi permette di aggiungere una postilla. Se ci pensiamo bene, anche la democrazia, i diritti civili, insomma le idee della rivoluzione francese si sono affermati con la forza e anche a suon di milioni di morti. Penso a questo proposito al terrore di robespierre, al genocidio vandeano, al terrore bianco, che seguì quello montagnardo, alle guerre napoleoniche, con rispettive invasioni. Le guerre napoleoniche, che miravanno all’affermazione ed espansione dei principi della rivoluzione francese in tutta europa, causarono 3 milioni di morti. Per non parlare della seconda guerra mondiale, che per sconfiggere fascismo e nazismo, ha portato una seria inenarrabile di morti e di lutti. Le chiedo se lei non ha mai riflettuto su questo e che conclusione ne ha tratto. Cordiali saluti S.
    Le chiedo se lei, che dimostra cutezza nel ragionaamento

    RispondiElimina
  3. Pensavo che fosse chiaro che io avessi usato delle iperboliche espressioni, anche per smuovere qualche commento. Quante volte, in tutte le lingue, si dice che vorremmo ammazzare qualcuno? Inoltre, ci sono forme di sadismo insite in ognuno di noi, anche se in minima parte e celate nelle pieghe profonde dell’Inconscio. Molti di noi, se non tutti, trasgrediscono ognuno dei Dieci Comandamenti, con preferenza particolare per uno o più di essi.

    RispondiElimina