Da sinistra Padre Guido Bertagna, Giovanni Ricci e Adriana Faranda. Cinque anni fa a Fidenza l'iniziativa organizzata dall’Azione Cattolica diocesana nella sala conferenze di san Giorgio, vedeva ospiti Adriana Faranda, ex brigatista, e Giovanni Ricci, figlio dell’appuntato Domenico Ricci, ucciso il 16 marzo del 1978 in via Fani, durante il rapimento di Aldo Moro. Con loro, Padre Guido Bertagna, moderatore. |
Questo evento mi ha ricordato, l'incontro, a Milano, trent'anni dopo i fatti, tra la figlia dell'agente Custra e il suo uccisore, Ferrandi. Avevano preso un caffè assieme, chissà che cosa si dissero veramente; rimasero poi sempre in contatto, fino alla morte di Antonia Custra. Alle sue esequie c'era anche Ferrandi. Ricordo che anche Montanelli, dieci anni dopo essere stato gambizzato, incontrò i suoi aggressori e strinse loro la mano.
Comunque, continuo a non capire le motivazioni e gli scopi di queste iniziative e degli eventuali perdoni. Non dico che l'odio debba rimanere eterno, ma io non vorrei mai incontrare l'assassino di un mio congiunto, soprattutto in un pubblico dibattito, addirittura alla presenza di centinaia di studenti.
Il perdono è una cosa troppo preziosa, per essere concessa a pioggia, su tutti e per tutto. Bonisoli, fra l'altro, fece strage della scorta di Moro, sparando all'impazzata e esplodendo anche colpi di grazia su chi stava agonizzando.
Gesù stesso dice: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”- Mt 7, 6.12-14. Io , tra le cose sante e le perle, includo anche il perdono, specie verso certi assassini, che uccisero scientemente, in nome di una sua personale ideologia.
Franco Bifani
Concordo pienamente.
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