“Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà.” (Norberto Bobbio)
Nella difficile situazione che stiamo vivendo in questi giorni siamo chiamati a celebrare la giornata del 25 aprile, simbolo della liberazione dal nazifascismo.
L’emergenza coronavirus e le disposizioni governative conseguenti impongono delle modalità diverse ed inusuali nella commemorazione di questa ricorrenza.
Questo non vuol dire che la commemorazione debba avere meno valore, importanti sono anche i segni esteriori della nostra partecipazione, per questo accogliamo l'invito del Comune di Fidenza e dell'Associazione Combattenti e Reduci di ricordarla esponendo il tricolore alle finestre delle proprie abitazioni.
Questo momento della nostra storia deve essere il più largamente condiviso, come estesa e variegata fu allora la lotta per la Liberazione.
Ad essa presero parte i reparti dell’Esercito Italiano, della Marina, dell’Aeronautica che, subito dopo l’8 settembre hanno rifiutato di cedere le armi ai tedeschi; il Nuovo Esercito italiano combatté al fianco degli Angloamericani, dopo che il nostro Paese aveva dichiarato guerra alla Germania; i 600.000 IMI che rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale Italiana creata da Mussolini nel nord Italia, con il loro no hanno combattuto in silenzio e senz'armi per un futuro diverso e migliore; i partigiani che si sono riuniti in formazioni militari nelle cui file numerosissimi erano i soldati del Regio Esercito; le donne combattenti, staffette, sostenitrici della lotta resistenziale; il popolo italiano che subì stragi e deportazioni.
Tutta questa moltitudine di italiani ha contribuito alla Liberazione dell’Italia, tutti vanno ricordati!
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