Alle Torri recentemente la Gazzetta di Parma ha riservato mezza pagina, ma non sorprendiamoci, la mezza pagina era un invito da parte del Tribunale all'asta degli appartamenti, praticamente tutti, rimasti invenduti. Un tentativo dovuto.
Di ben altro tenore Parma Quotidiano in un articolo di denuncia, "I Nuovi Terragli in vendita alle aste giudiziarie, che riassume i fatti che hanno portato all'attuale situazione:
L’Istituto vendite giudiziarie di Parma è stato incaricato di provare a trovare acquirenti per le 156 unità immobiliari che compongono i terragli. Il ricavato servirà a pagare parte dei debiti lasciati dal costruttore, la Fidentia srl, che superano i 13 milioni e mezzo di euro.Fidentia srl nacque nel 2001 proprio per realizzare I Nuovi Terragli, con soci Unieco (poi fallito), coop Di Vittorio (poi fallito), Giancarlo Menta, Renzo Zucchi e Stefano Calza. Il Comune ne appoggiò i piani, prima con il sindaco Massimo Tedeschi e poi con Giuseppe Cerri.
E' corretto precisare che le responsabilità politiche coinvolgono molti altri personaggi che dentro e fuori il Consiglio Comunale hanno sostenuto l'iniziativa, non da sottovalutare che i vari step del progetto hanno coinvolto altre Amministrazioni oltre a quelle indicate nell'articolo di Parma Quotidiano.
Altri prevedibili problemi che l'operazione Torri ha innescato riguardano la sicurezza dei luoghi, questo il resoconto di un breve tour subito dopo le denunce degli abitanti.
Come verrà ricordata questa piazza?
Come verrà ricordata questa piazza? come verranno ricordate queste torri?
Come luogo delle scempio urbanistico dei primi anni duemila? Come quel luogo non altrimenti identificato in cui, sempre nel duemila, i fidentini a testa in su hanno ammirato il mitico volo dell'asino?
Non sono certo queste le domande da porsi oggi, visto che la piazza e le torri sono ancora lì e non sappiamo come fare per liberarcene.
La Gazzetta stessa, nota per la sua cautela, scopre le carte e, in un articolo del 26 agosto dedicato alla sicurezza ed al degrado del luogo, scrive:
"Resta comunque il problema di una di queste strutture, di proprietà privata, che versa in forte degrado."
Che resti un problema è certo come è anche certo che resteranno irrisolti gli aspetti di sicurezza e quelli connessi ad usi impropri. A questo punto dovremmo chiederci: ci accontenta aspettare che tutto questo si risolva da solo eventualmente peggiorando la situazione?
Questa è la domanda di oggi che ci trasciniamo da anni.
Una risposta ancora non c'è.
Forse è il caso che, in vista della nuova campagna elettorale amministrativa, le "forze" politiche si preparino. Chi arriverà con una soluzione avrà maggiori chance di successo.
Le immagini seguenti, che arricchiscono questo articolo, sono di pochi giorni fa.
Misure anti intrusione
La crepa fuori progetto
I volumi
La desolazione del cortile interno
I capolavori nascosti
Il deposito biciclette irregolare, aperto
Il deposito biciclette regolare, chiuso
W la Piazza W la Repubblica
Tutti in silenzio, nessuno che chiede scusa alla città ed ai cittadini. Mi auguro che i Fidentini, rialzano la testa
RispondiEliminaNon poteva esserci titolo più appropriato a questo articolo: Trenta Denari!
RispondiEliminaUna piazza distrutta con una denominazione che, dopo l'offesa, sembra sbeffeggiarla: Piazza Repubblica!
Non venitemi a dire che i responsabili, ridotti in miseria, sono in fila con gli immigrati ad aspettare l'ingaggio del caporale per la raccolta dei pomodori!
A quanti altri fallimenti la Città deve assistere e fare fronte prima che amministratori avveduti e responsabili del loro ruolo comincino a gestire la cosa pubblica da saggi padri di famiglia?
La costruzione di questo mostro ha sempre avuto avversi tutti i fidentini. Quale scopo aveva questa orribile costruzione, che ha rovinato il piazzale della stazione? Scopo umanitario? (forse pensavano di ospitarvi gli extra comunitari?. Scopo speculativo? (sarà andato a buon fine?)Non è nemmeno un'opera d'arte, ma un disonore per chi l'ha costruito.
RispondiEliminaUn capolavoro che fa venire il magone...
RispondiEliminaAltro ché se i Fidentini avevano già alzato la testa! Non ricordo neanche più, tutto ciò che ho scritto e detto contro questo abominio, persino contro l'inaccettabile nome "NUOVI TERRAGLI" e contro l'Architetto. Quando ho parlato col sindaco di allora (evito i nomi) mi ha risposto testualmente: "Gh'ävät piäšêr ca gh restéss tütt cul rüd ca gh'era prìma?". Intendeva le poche casupole di Via Mazzini, dove c'era la restauratrice di mobili, il deposito di biciclette e poco altro. Certo che era necessario ripulire e rifare, ma con la dovuta misura. Non in un modo tanto esasperato da mandare in collera un'intera città. Che bisogno c'era di sfigurare zone tanto belle quali erano l'aiuola con le panchine, l'ubertoso spazio dove si riparavano dal sole taxi e taxisti, la fontana col via e vai di genitori e nonni che vi portavano i bambini a vedere i pesci rossi e i treni in transito. NO! IO NON VOGLIO VEDERLO! E NON PERDONERÒ MAI!
RispondiEliminaConcordo con te Claretta come dovrebbe ogni fidentino che si rispetti...
EliminaMa a qualcuno le due Torri orrende avranno fruttato solo trenta denari? E si sarà appeso poi ad un albero di fico? Mmmmmh...
RispondiEliminaNo, nessuno si è appeso all'albero, nessuno si è pentito, ma alcuni appartenenti ai nomi citati sono benefattori ed elargiscono offerte per i bisognosi. (Basterà a lavare le loro coscienze?)
RispondiEliminaLe torri negli anni hanno creato molti più danni che benefici, se si considera anche tutto quello che a loro era ed è collegato. Alla fine saranno ricordate come una voluminosa,e soprattutto costosa, porcheria urbanistica, frutto maturo di un certo tipo di unione tra pubblico e privato.
RispondiEliminaAnonimo-0