Si sono conclusi, tra Emilia e Lombardia, a Cicognolo ed a Fidenza, i festeggiamenti, tra sacro e profano, per la festività patronale di San Donnino Martire. Due luoghi, Cicognolo e Fidenza appunto, distanti tra loro poche decine di chilometri, legati tra loro dall’identico patrono, il martire Donnino, e da una storia che lega, e si intreccia, i territori di qua e di là dal Po.

A Fidenza, dove in cattedrale si conservano, tra le altre cose, opere dei cremonesi Andrea Mainardi detto Il Chiaveghino e Bernardo Boccoli (ed altre opere che “parlano” cremonese nel Museo Diocesano), l’occasione è stata utile per mettere in risalto la preziosa statua che raffigura il santo cefaloforo (che porta la testa tra le mani), conservata nella cappella della Beata Vergine del Carmine, posta nella navata destra del Duomo, attribuita dalla studiosa, paleografa, ricercatrice e direttrice del Museo diocesano Alessandra Mordacci, al mastro scultore cremonese Cesare Ceruti (documentato nel 1614 come autore di un'ancona per la Cattedrale con le immagini di S. Gislamerio e S. Carlo Borromeo, perduta) e databile agli inizi del sec. XVII.