L’istituzione fu tra le prime in Italia a essere fondata, sull'esempio di Prato, in Toscana, città nella quale nel 1861, venne istituita la prima “Biblioteca circolante”, dove i libri venivano dati in prestito. Con l’Unità d’Italia, infatti, fu varata una legge che auspicava l’istruzione elementare, per “elevare l’anima e la mente”.
Un comitato di sette cittadini di Borgo San Donnino amanti della cultura, il 20 marzo 1868, propose a tutti gli abitanti di donare libri e soldi (f. 00).
(f. 00) |
Il timbro tondo che la Biblioteca conserva con la scritta “Comit. Prom. Bibl. Popol. di B. S. D.” (Comitato Promotore Biblioteca Popolare di Borgo San Donnino) che racchiude i simboli della Massoneria - il compasso, il dado e il piccone (?) - probabilmente è servito per timbrare la ricevuta rilasciata per le donazioni
(In quel periodo, molti erano gli adepti all’associazione iniziatica: il dottor Luigi Musini, che non compare, comunque, tra i promotori, era tra i dieci italiani più influenti – riceverà poi nel 1884, nel Napoletano dove andrà per curare il colera, per riconoscenza, il 32° grado della Loggia massonica, e sarà sua l’idea dell’obelisco come monumento a Garibaldi inaugurato l’anno successivo – e erano adepti tutti i garibaldini dell’impresa dei Mille) (A. Ponzi).
Furono raccolti 700 volumi, e il 20 novembre successivo, i soci fondatori cedettero tutto al Comune, divenuto proprietario. Questi chiese e ottenne dal Governo la cessione dei libri del Convento dei Cappuccini (1519 volumi), soppresso l’anno precedente insieme ad altri enti religiosi, per disavanzo di bilancio dopo la Terza Guerra d’Indipendenza. Da allora, su ogni tomo è stato impresso il timbro tondo con lo stemma coronato della Città entro la scritta “Bibl. Pop. Circol. di B. S. Donnino” (Biblioteca Popolare Circolante di Borgo San Donnino).
Il patrimonio librario, arricchito negli anni da vari lasciti (Musini, Barone, etc.), è stato ospitato in Rocca, poi alla Scuola De Amicis, nel Palazzo Porcellini e, dal 1989, si trova nel Palazzo Orsoline.
Il patrimonio librario, arricchito negli anni da vari lasciti (Musini, Barone, etc.), è stato ospitato in Rocca, poi alla Scuola De Amicis, nel Palazzo Porcellini e, dal 1989, si trova nel Palazzo Orsoline.
Diverse sono le manifestazioni, gli incontri, le mostre, le visite guidate e i laboratori, da maggio a ottobre, che il Personale della Biblioteca ha preparato con un impegno di mesi, per l’importante ricorrenza.
Uno di questi, l’apertura straordinaria del Fondo Storico Librario, ha permesso a chi si è presentato, sabato mattina 19 maggio scorso, di fare un viaggio meraviglioso nella storia del libro.
Isabella, preparatissima e accattivante, ci ha trascinati, senza respiro, in un mondo lontano nel tempo e nello spazio, tra cimeli librari ragguardevoli e prestigiosi, anche se fragili, giunti miracolosamente fino a noi, che ha sfogliato con i guanti bianchi sotto i nostri occhi.
Isabella, preparatissima e accattivante, ci ha trascinati, senza respiro, in un mondo lontano nel tempo e nello spazio, tra cimeli librari ragguardevoli e prestigiosi, anche se fragili, giunti miracolosamente fino a noi, che ha sfogliato con i guanti bianchi sotto i nostri occhi.
E insieme alla storia del libro, ha fatto anche la storia della scrittura e della stampa.
Arduo, per me riassumere l’incontro, ci ho provato come potrete vedere "sfogliando" l'allegato in PDF:
Mirella Capretti
(*) - Qualora l'elaborato in formato PDF presentasse problemi di visualizzazione potrà essere richiesto via email a:
ambrogioponzi@gmail.com
ambrogioponzi@gmail.com
Grazie Mirella,
RispondiEliminaè sempre emozionante leggere i tuoi scritti.
Ivano