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mercoledì 5 settembre 2018

Progettualità partecipata: la scommessa di Franco Amigoni

Il "gioco" sembra piacere all'organizzatore come ai giocatori, sicché l'otto di settembre altro step progettuale per l'Area Vuota tra Piazza Pontida e Piazza Verdi dopo la sosta estiva.
Nelle intenzioni degli organizzatori sabato l'appuntamento sarà il momento pubblico con il quale condividere idee e proposte. Ne abbiamo parlato nell'articolo "Demolizioni a Borgo ed a Pechino", tutto il resto lasciamolo dire al comunicato che pubblichiamo qui sotto.


8 SETTEMBRE VIA AL CONFRONTO PER RIVITALIZZARE L'AREA EX LICEI. I FIDENTINI SONO INVITATI A PARTECIPARE ALL'OPEN SPACE TECHNOLOGY
sabato 8 settembre 2018,  dalle ore 10,00 alle ore 17,00 (con pausa pranzo)
 
presso la sede EXLiceo, "XLC – Laboratorio civico delle idee", PIANO 2° 
Tappa dopo tappa, a luglio abbiamo cominciato a ragionare sulla rigenerazione del centro storico e sul ruolo che gli Ex Licei e la Piazza Svelata potrebbero avere in questo processo.
Adesso procediamo con lo step successivo con l'obiettivo di rispondere alla domanda: “Come rivitalizzare l’area Ex Licei per il futuro di Fidenza?”.


Sabato 8 settembre l'appuntamento sarà quindi al secondo piano degli Ex Licei con l’Open Space Technology, il momento pubblico con il quale condividere idee e proposte per riempire questo prezioso spazio di vita, energie e futuro, provando a dare risposta ad alcuni dei bisogni che sono emersi, lasciando parlare i desideri che più ci stanno a cuore e che proprio qui potrebbero trovare casa.
L’Ost, che si svolgerà dalle 10 del mattino alle 17, sarà un vero e proprio laboratorio creativo in cui ciascun partecipante potrà dire la sua, lanciare delle idee, discuterle e approfondirle con chi è interessato, formalizzando proposte concrete che saranno i pilastri per una scelta condivisa sulla futura destinazione d’uso di questo spazio.
Durante il laboratorio, sarà possibile consultare tutti i documenti presentati e i materiali prodotti durante gli incontri di progettazione partecipata di luglio: narrazione polifonica, mappa ragionata degli interventi per il centro storico, la visione di Fidenza 2035, i progetti per la Piazza Svelata…

A fine giornata sarà confezionato l’Instant Book dell’Ost con i report di tutti i gruppi di lavoro. L’instant book sarà inviato via mail a tutti i partecipanti.

Per informazioni, registrazioni e collaborazione nell’organizzazione dell’evento

7 commenti:

  1. L'idea mi pare molto buona.

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  2. Mi pare una buona idea.

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  3. A me verrebbe da commentare come la corazzata Potëmkin di fantozziana memoria....

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  4. RIngrazio Ambrogio per lo spazio che mi ha concesso in questo blog, e ne approfitto per anticipare i contenuti dell'introduzione ai lavori di domani:

    "Democrazia partecipativa.
    Le parole per dirla, per tradurla in pratica, sono spesso mutuate dall’inglese, come nel caso dell’Open Space Technology dell’8 settembre 2018 al Laboratorio Civico delle Idee di Fidenza, al piano terra del Palazzo ex Licei di Piazza Matteotti.
    I termini talvolta inusuali stanno a rappresentare in realtà strumenti molto belli ed efficaci finalizzati alla costruzione, o ricostruzione, delle comunità, spesso ideati nei paesi anglosassoni.
    C’è tanto da fare, in una stagione così difficile e critica come quella che stiamo vivendo.
    Le comunità locali stanno attraversando un momento molto delicato e complesso, di transizione, si auspica, verso nuovi assetti.
    Quello che salta agli occhi dal punto di vista dell’Amministratore e in generale dell’osservatore attento è un calo negli anni delle adesioni al volontariato e alle forme associative culturali e ricreative.
    Tanti anni sono passati da quando Robert Putnam scriveva “La tradizione civica nelle Regioni italiane”; a quei tempi le dimensioni della partecipazione nel nostro Paese erano ancora imponenti in diverse realtà locali, soprattutto se confrontate con altri paesi. Lo studio di Putnam fu pubblicato nel 1993 dalla prestigiosissima Princeton University Press, e immediatamente tradotto in italiano e pubblicato nel settembre di quell’anno. Cominciava la seconda repubblica. Allora Putnam, a conclusione di uno studio che divenne celebre, giunse alla conclusione che il fattore fondamentale che faceva la differenza tra una istituzione democratica che produce ottimi risultati e una che si inaridisce e fallisce stava nel senso civico e nel cosiddetto “capitale sociale”, ben prima che nei fattori economici.
    Il capitale sociale si basa su un altro ingrediente oggi scarso: la fiducia.
    L’Amministrazione di Fidenza, con l’aiuto dei cittadini, si è impegnata a invertire questa tendenza. Progetti di democrazia partecipativa e cittadinanza attiva come quello del Quartiere Europa nel 2016 e dell’area ex Licei nel 2018/2019 sono la testimonianza concreta di questo impegno".

    Domani il lavoro con i cittadini riprende dopo la sosta del mese di agosto. Proseguiremo sino a fine anno, tutti i fidentini sono invitati a dare il loro contributo. Ma non nei social: faccia a faccia e attorno ad un tavolo, al secondo piano di un palazzo storico come quello degli ex licei. Da lì si vede Fidenza dall'alto, chissà...

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    1. Mi piacerebbe conoscere qualche risultato concreto della democrazia partecipata della vicenda del quartiere Europa del 2016, citata dal consigliere Amigoni. Io ho sempre l'impressione che queste iniziative siano specchietti per le allodole, briciole distribuite per pulirsi un po'la coscienza, dopo aver fatto tutti gli interessi palesi e nascosti delle varie forze politiche e dei poteri "forti" che le sostengono

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    2. Una delle mie regole è non rispondere agli anonimi. In democrazia, soprattutto se partecipata, il primo punto è metterci la faccia. Glielo consiglio, ne trarrà gran beneficio. Mi rivolgo pertanto non all'anonimo malevolo ed evidentemente prevenuto ma a tutti i lettori del blog, perchè il caso del Quartiere Europa è importante da conoscere: nel quartiere Europa nel 2016 le aree pubbliche erano ancora incomplete e c'era un ingombrante elettrodotto sopra le teste dei residenti. Da allora, l'elettrodotto è stato interrato e nel contempo abbiamo messo a disposizione dei residenti oltre 200mila euro di budget proveniente dalle urbanizzazioni. Anzichè far decidere agli uffici come spendere quel denaro per il verde e le attrezzature di quartiere, abbiamo fatto scegliere a chi ci abita, fornendo tutte le informazioni ed il sostegno tecnico (ad esempio: che tipi di piante sono sconsigliati per le condizioni climatiche della nostra zona?) e gli strumenti partecipativi utili alla migliore selezione delle idee emergenti. Proprio la settimana scorsa, al Laboratorio Civico delle Idee, il gruppo vincitore del bando per la realizzazione del verde di quartiere, che aveva come allegato fondamentale sul quale basarsi il progetto di massima dei residenti, ha presentato ad una rappresentanza degli abitanti del Quartiere Europa i lavori che partiranno entro il mese di settembre e si concluderanno, meteo permettendo, a febbraio 2019. Un percorso lungo e impegnativo, ma bello e importante per chi lo ha seguito.

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  5. Ha ragione Amigoni, su questo gliene do atto: non ho il coraggio di metterci la faccia. O meglio, non ho voglia di espormi, di mettermi in prima linea: infatti non ho ruoli pubblici, non faccio politica, non mi sono assunto impegni di fronte agli elettori. Non è detto, però, che solo per questo non possa esprimere critiche all'operato degli amministratori: il metterci il nome, forse, creerebbe solo più scompiglio. Invece a me interessa il contenuto. E sinceramente, in tutto quello che ha scritto e descritto del quartiere Europa, non ho capito quale sia stato il risultato ottenuto dalla partecipazione dei cittadini. Cosa c'entra l'interramento dell'elettrodotto? Quello, semmai, era uno scandalo che si fosse permesso di abitare un intero quartiere al di sotto di tale infrastruttura. Ma la democrazia partecipata non c'entra assolutamente nulla con tale vicenda. Tolto questo, cos'ha portato di diverso tale processo? Si sono spesi 200mila euro per mettere le piantine che più piacciono agli abitanti? Come se il quartiere fosse cosa loro, come se la città non fosse di tutti. Si pensi piuttosto a come conservare nel tempo le infrastrutture (arredi urbani, verde, giochi, ecc.) che verranno installati: basta fare un giro per Fidenza per vedere il degrado di tante zone (non solo periferiche...). Un solo esempio: sono l'unico al quale girando per Fidenza capita di rischiare ogni 3x2 di sbattere la testa contro qualche ramo troppo basso? Nessun amministratore o tecnico dei lavori pubblici si rende mai conto di queste situazioni...? Oppure quante piante, siepi, ecc. sono state piantate e poi lasciate morire perchè mai più curate e innaffiate?
    Prima di buttare soldi in questi specchietti per allodole, i nostri amministratori pensassero a gestire bene la cosa pubblica!

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