Got a revolution!
In fatto di rivoluzioni, per indolenza ed avversione congenite ed inveterate, gli italiani conoscono solo quelle dei pianeti, a malapena, una volta cessata la persecuzione dell'Inquisizione.
Per farne una, sono necessari antenati ed antecedenti
propensi e di qualità; Togliatti disse, infatti, che ogni Stato ha i
rivoluzionari che si merita, lui che non è mai stato un ribelle. Ci riescono
meglio le reazioni e le involuzioni. “Gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro
rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali
che furono ab antico la loro rovina”- M. D'Azeglio.
I veri rivoluzionari devono
essere persone lungimiranti e responsabili, non solo agitatori e arruffapopolo
parolai: siamo ancora un volgo disperso che nome non ha. E poi, le rivoluzioni
le fanno gli inferiori per diventare superiori e opprimere i nuovi inferiori.
Anche quelle più famose, sono state solo
la breve festa degli oppressi e degli sfruttati, vedi quella francese e quella
russa: dopo un un inizio sanguinario, i rivoluzionari si sono ritrovati sotto
nuovi padroni, peggiori di quelli precedenti. Noi italiani ariamo il mare, da
millenni. Tutte le rivoluzioni durano il breve periodo della generazione che le
ha combattute. Poi, tutto rientra e si adagia in una morta gora reazionaria.
Il Risorgimento è stato quello di quattro poveri illusi di trovare appoggio in un popolo ignaro ed ignavo. L'impresa dei Mille fu sostenuta da poveracci fiduciosi in Calibbardo (il popolo chiamava così Garibaldi storpiandolo in Calibbardo), con promesse non mantenute di miglioramenti sociali ed economici. Vedi il famoso, cinico giudizio ne Il Gattopardo.
Anche ora, in terza fase di pandemia perversa e letale, dopo un anno di migliaia di morti e contagiati, con la necessità di vaccinazioni celeri a tappeto, galleggiamo in una situazione vaga, incerta e confusa.
Got a revolution, got to revolution!, cantavano i Jefferson Airplane,
già cinquant'anni fa; ma in California, non in Italia.
Franco Bifani
Nessun commento:
Posta un commento