Mal comune…
Nadia Toffa è tornata a “Le Iene” e ha raccontato i suoi ultimi due mesi dopo il malore. "Ho avuto un cancro. In questi mesi mi sono curata: prima ho fatto l’intervento, poi la chemioterapia e la radioterapia. L’intervento ha tolto interamente il tumore, ma poteva esserci una piccola cellula rimasta e quindi ho seguito i consigli del medico e le cure previste. Ora è tutto finito: il 6 febbraio ho finito la radio e la chemio".
Ho visto quella puntata de “Le Iene”, e mi sono sentito molto compartecipe.
Nel 2008, ho ospitato anch'io un tumore, che mi è cortesemente ritornato, dopo solo un paio di anni, ed anch'io ho dovuto sottopormi a radioterapia ed ormonoterapia. Ho evitato, per ora, la chemio.
Mi basta l'ormonoterapia, comunque, a succhiarmi ogni linfa vitale, ogni energia di tipo e di genere maschile. Ma, o mangi 'sta minestra, o salti dalla finestra, cioè puoi andarti a scegliere il cofano funebre, in anticipo, in attesa della Commare Secca.
La Toffa si è commossa ed ha commosso.Però, poi, ho anche pensato a tutti coloro che avevo incontrato, in Radioterapia, a Parma, per due mesi, ogni mattina, per l'irradiazione. Lì, ho visto bimbi ed adolescenti, senza capelli, con berretti o bandane a coprire la nudità del capo. E tante donne, anziane e giovani; alcune, non le ho più riviste.
Io ero l'unico, con la mia cara e paziente Betta, a ridere e a scherzare: incosciente, disconnesso mentale? Ma non mi sono mai sentito, nemmeno ora, un guerriero od un tipo figo; non combatto con un tumore, cerco solo di sintonizzarmi altrove.
Ora, dopo le parole commosse della Toffa, dopo aver ingollato il solito pastiglione serale di ormoni, ammazza-fisico-e-psiche, ho pensato a chi si becca uno stramaledetto tumore, ed è solo come un cane, anzi, di più, e soffre terribilmente, per il cancro e per la sua solitudine gelida, senza che nessuno lo abbia minimamente in nota.
E se ne va, in un lettuccio d'ospedale, se gli va bene, o a casa, se ne ha una. Dimenticato, diseredato, abbandonato da Dio e dagli uomini, senza una speranza, il calore di una mano, di una parola di conforto.
La Morte, 'A Livella, non è uguale per tutti.
Oltre ai miei cari, ci sono, ora, a tenermi compagnia, due nuovi micetti, tremendi, più vicini loro di tanti che, pur sapendo delle mie condizioni, non si sono peritati dall'ignorarmi, e non solo.
Vorrei scrivere, a Nadia; non so se mi risponderà, non sono famoso, ma non importa, spero solo che mi legga e che quanto ho scritto la possa confortare, anche solo un poco, e ci faccia sentire legati da una vicenda comune.
Franco Bifani
Biffino, sono senza parole, come mi capita spesso, leggendoti.
RispondiEliminaSolo tu, Clary, donna più unica che rara, hai saputo rispondermi, con poche, significative parole. Sei una grande, inestimabile amica.
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