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martedì 11 dicembre 2018

Diritti Umani: anche il Consiglio Comunale è segno dei tempi?



Lunedì 10 dicembre il Comune di Fidenza ha celebrato la ricorrenza del settantesimo anniversario della promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con un Consiglio Comunale Straordinario in Sala Consiglio alla presenza di cittadini, pochi, e di un limitato numero di Consiglieri. 
Della minoranza consiliare era presente la sola Angela Amoruso (Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle), hanno giustificato la loro assenza unicamente i consiglieri Giuseppe Comerci (Gruppo Consiliare Forza Italia) e Luca Pollastri (Gruppo Consiliare Con Fidenza). Anche la maggioranza non brilla in presenze.

Cronaca del Consiglio Comunale Straordinario del 10 dicembre 2018



L'orazione ufficiale di Sandra Zampa, del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani, sul tema "I diritti umani nel mondo, breve storia di una parabola che sembrava solo ascendente” è stata preceduta dal messaggio del Presidente del Consiglio Comunale Amedeo Tosi, il suo discorso è ripreso integralmente in calce al presente articolo, e dall'intervento dell'Assessore alla Cultura ed alla Scuola, Maria Pia Bariggi, che ha parlato di quel lontano 1948 carico di una utopia che era speranza di futuro e del presente in cui sembra prevalere l'indifferenza incapace di speranza e di futuro. 



Considerazioni che poi Sandra Zampa svilupperà e integrerà con riferimento anche al contesto politico prevalente oggi in Italia ed altrove. Significativo già il titolo con cui il suo intervento è stato presentato "I diritti umani nel mondo, breve storia di una parabola che sembrava solo ascendente”. 
Chi ha vissuto quegli anni, in sala solo uno credo, può certamente far sua questo questa affermazione.
Dopo l'intervento di Sandra Zampa spazio è stato dato ai consiglieri e qui s'inserisce il discorso di Angela Amoruso "dobbiamo tenere sempre molto alta la guardia sulla dignità dell'uomo sui diritti della persona in quanto tali. Questo è il significato che dobbiamo attribuire a ricorrenze come queste, che non sono mai retoriche" e termina così, visibilmente commossa,: "Un pensiero va alla nostra giovane Silvia Romano rapita in Kenia il 20 novembre, speriamo possa tornare presto a casa".
Agli interventi di alcuni altri consiglieri è seguito quello del Vicesindaco ed Assessore Valentino Raminzoni che a sua volta ha preceduto l'intervento conclusivo del Sindaco Andrea Massari.
Ambrogio Ponzi


 

Intervento del Presidente Amedeo Tosi

Il Consiglio Comunale di Fidenza celebra oggi la ricorrenza dell'approvazione e proclamazione da parte dell'Assemblea delle Nazioni Unite, della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, avvenuta il 10 dicembre del 1948. Un avvenimento molto importante per tutti i popoli del mondo, che ha segnato e ispirato in seguito vari accordi vincolanti quali ad esempio la “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo”; oppure la “Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea” proclamata il 7 dicembre 2000 a Nizza. In questa sede mi piace ricordare brevemente anche le iniziative realizzate dell'allora Amministrazione Comunale di Fidenza che nel 2008, celebrò la ricorrenza dei 60 anni, regalando a tutti i giovani una pubblicazione che comprendeva sia la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” che la Costituzione Italiana.

Proprio la nostra Costituzione, approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre del 1947 ed entrata in vigore il primo gennaio 1948 – quasi un anno prima della Dichiarazione approvata dall'Assemblea delle Nazioni Unite - nella prima parte che riguarda i principi fondamentali all'art 2 riporta che: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. L'art 3 poi dice chiaramente che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Principi che ritroviamo anche nell'art.1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. 

Alla luce di tutto quello che è successo in questi 70 anni penso di raccogliere il pensiero di tutti i presenti nell'affermare che il riconoscimento dei “diritti umani” rappresenti una sfida ancora da vincere, malgrado molte conquiste dell'umanità nascono proprio grazie alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la decolonizzazione; la fine della guerra fredda (1989); la fine dell'Apartheid (1994); la messa al bando delle mine anti uomo(1997); la nascita della Corte penale internazionale (1998) e la cancellazione del debito estero di molti Paesi del Sud del mondo (2000). Dopo il drammatico, assurdo e folle attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 questa spinta all'attuazione concreta dell'art. 1 si è inesorabilmente interrotta e alcune delle più importanti conquiste rischiano di essere riviste se non cancellate.

E' sotto gli occhi di tutti come la solenne proclamazione dei Diritti dell'Uomo sia contraddetta da una dolorosa realtà di violazioni: guerre, violenze, genocidi, deportazioni di massa, nuove e vecchie forme di schiavitù e sfruttamento...anche l'odio religioso è riesploso fortissimo soprattutto a danno dei cattolici che sono oggetto di fortissime repressioni in molte aree del mondo spesso nel silenzio generale. Anche la cosiddetta globalizzazione appare come una grossa sfida all'esperienza umana che raggiunge un inedito livello di radicalità: nel senso che viene a toccare le radici dell'identità umana. In questo contesto io mi chiedo cosa possiamo fare noi oggi a Fidenza? Personalmente credo che la risposta a questa domanda sia quella fornita dal Cardinal Carlo Maria Martini l'11 giugno del 1998, il quale parlando agli stati generali della città di Milano ha detto: “ Sappiamo che una città nasce da diverse contingenze storiche, economiche, commerciali, politiche, anche conflittuali. Alla fine però è sempre il risultato di un atto di concordia e di intesa: un gruppo di persone che decide di vivere e lavorare insieme per scopi e vantaggi comuni. Ne deduco che il valore fondamentale su cui si regge una città non è primariamente la semplice buona volontà dei cittadini, pur se giustamente il libro dei Proverbi dice: “Con la benedizione degli uomini retti si innalza una città”; non è nemmeno, questo valore fondamentale, il buongoverno, pur se un altro libro biblico, il Siracide ammonisce che “una città prospera per il senno dei capi”. E', di fatto, un valore molto più sostanziale a cui il mondo classico dà il nome di “amicizia”. Sono l'amicizia e la concordia che fanno prosperare una città. Occorre dunque anzitutto avere amicizia per la città, nel senso di non fuggire dai problemi della città vivendovi quasi per forza. Bisogna invece prendersene cura, dire I Care, “me ne faccio carico”. Un secondo aspetto per l'amicizia per la città e nella città è dato dall'impegno di coltivare le relazioni tra persone e gruppi, al di là delle affinità native di ciascuno. Ne segue un impegno più generale quello di creare canali di comunicazione tra i luoghi di lavoro e quelli della ricerca, i luoghi della sofferenza e quelli del tempo libero, le istituzioni culturali e la gente comune, gli emarginati e quelli che sono ricchi di relazioni. Solo un grande sforzo comunicativo può fare da substrato a tutte quelle iniziative pubbliche e private che tendono a dare un nuovo volto alla città. La terza caratteristica dell'amicizia per la città e nella città è la determinazione a creare le condizioni non solo per viverci bene, nel senso di vivere comodamente, ma anche di operare per il bene, nel senso di predisporre le condizioni sociali e civili necessarie per uno sviluppo virtuoso”.
Questa è la strada, e la nostra storia attesta che in parte qui a Fidenza l'abbiamo già intrapresa.
Tanto resta ancora da fare.... Mettiamoci tutti in gioco su questi valori e qualcosa di incredibile succederà sicuramente!
Grazie
Fidenza, 10 dicembre 2018
Amedeo Tosi
Presidente del Consiglio Comunale

2 commenti:

  1. Della Maggioranza erano presenti
    Sindaco, Vicesindaco, Assessore alla Cultura, Presidente del consiglio, Consiglieri Narseti, Serventi, Rota, Gallicani, Borciani.

    Della Minoranza erano presenti numero uno consiglieri. Amoruso.

    9 a 1 non male.

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  2. Sono d’accordo con quel punto interrogativo finale. Forse sarebbero bastati i Diritti borgsàni.

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