martedì 1 maggio 2018

La Risiera di San Sabba


Passo per passo Annamaria R. ci conduce in questo luogo di passate sofferenze che dobbiamo ricordare. Le parole come le foto sono di ieri, 30 aprile 2018, una giornata di sole che Annamaria ha vissuto così e che così conclude: "Ora ti saluto e scusami per essere stata prolissa....👋 In agosto andrò a Dachau..".    

".... muri spessi e senza finestre per fare tutto in segreto ..."



La prima foto è il cortile interno della risiera....si vede traccia del camino del crematorio che fu fatto saltare dai tedeschi in fuga nel tentativo di coprire le tracce di quello che fu l'unico campo di sterminio sul suolo italiano.sotto le macerie sono stati trovati sacchi contenenti ceneri umane....altri sacchi trovati in mare.

Divise dei prigionieri donate da una sopravvissuta....il triangolino rosso stava a significare prigioniero politico,....altri avevano altri colori rosa gli omosessuali,giallo gli ebrei..ecc ecc...


Poi la terza foto e a seguire le celle di punizione anticamera della morte:sono spaventose,piccolissime e buie per due persone....i detenuti vi stavano anche per mesi...
La guida ha spiegato che l eliminazione dei prigionieri avveniva in un primo tempo con un colpo di pistola alla testa,poi per risparmiare le pallottole veniva data loro una botta con una mazza (la copia è conservata in una teca,ma credimi nessuno ha avuto il coraggio di fare una foto) e poi morti o solo tramortiti venivano portati al crematorio nel cortile.... 



Urna di ceneri provenienti  da Auschwitz



La struttura in sé non è grandissima.....era una vecchia fabbrica per la brillatura del riso riutilizzata dai tedeschi come carcere per i prigionieri politici (ufficialmente).. in realtà vi furono imprigionati ebrei donne bambini e altri.....naturalmente con la scusa del lavoro che rende liberi.....


Questa è la struttura interna che suddivide lo spazio in tre piani.... a terra donne e bambini , sopra gli uomini..... 
Sì possono visitare anche un museo con audiovisivi e, purtroppo per non dimenticare, la sala Delle esecuzioni sommarie: muri spessi e senza finestre per fare tutto in segreto perché la risiera era ed è ancora circondata da case....
Una grande commozione da parte di tutti e da parte mia e penso di altri sgomenti: ma come si può arrivare a tanto...
Annamaria R.
Trieste chiesa di San Giusto

Nota: La Risiera di San Sabba è stato un lager nazista, situato nella città di Trieste, utilizzato per il transito, la detenzione e l'eliminazione di un gran numero di detenuti, in prevalenza prigionieri politici ed ebrei.
Oltre ai prigionieri destinati ad essere uccisi o deportati per motivi politici o razziali, vi furono imprigionati anche civili catturati nei rastrellamenti o destinati al lavoro forzato. Le vittime (stimate fra le tremila e le cinquemila) venivano fucilate, oppure uccise con un colpo di mazza alla nuca, oppure avvelenate con i gas di scarico dei furgoni. A causa di queste uccisioni, alle volte la Risiera di San Sabba viene impropriamente definita "campo di sterminio".
Nel lager c'era un forno crematorio, di concezione rudimentale, appositamente realizzato in luogo dell'essiccatoio per il riso, che veniva utilizzato per bruciare i cadaveri. Oggi la risiera è divenuta un museo. Nel 1965 è stata dichiarata monumento nazionale

6 commenti:

  1. Ho visitato lo scorso anno la Risiera. Essa è oggi soffocata da un enorme posteggio per auto, che la circonda. Quando andai a vedere San Sabba, nei primi di settembre, non c’era quasi nessuno. Mi meravigliò il fatto che ia guida, che credo che fosse un giovane ebreo, con kippa sul capo, ignorasse chi mai fosse il feroce comandante della Risiera. Costui, un ufficiale SS, Josef Oberhauser, venne accusato della fine di 450mila ebrei, nel corso dell’Operation Reinhard e Aktion T4. Faceva gettare nei forni anche i moribondi per il suo colpo di mazza. Venne condannato a 4 anni e mezzo, poi rilasciato. Continuò, fino alla morte, nel 1979, a servire al bancone di una birreria di Monaco. Un giornalista cerco di intervistarlo, lo inquadrò, con la telecamera, a mescere birra, tranquillamente. Venne invitato ad uscire in fretta, se non voleva passare guai ed alcuni naziskin cercarono di dargli una lezione. Ricordo di aver visto tutto nel corso di un docu-film su RaiStoria. Faceva da guida, per San Sabba, un sopravvissuto, un garbato omino ungherese, ebreo, che parlava ottimamente anche l’italiano.

    RispondiElimina
  2. Claustrofobica, inverosimile...Nemmeno Auschwitz, nemmeno Mauthausen hanno fatto tanta impressione ai miei studenti ed a me...

    RispondiElimina
  3. La Risiera è stata per me più angosciante di Mauthausen. Quelle celle così anguste e buie hanno stretto in una morsa stomaco e cuore. Quando sono tornata, due anni dopo, non sono più riuscita ad entrarvi.

    Molto interessante il Museo

    RispondiElimina
  4. Mara, Marisa, Beatrice, Franchino Bifani, pentiamoci, smettiamola di scrivere menzogne, sui Lager di annientamento degli ebrei, San Sabba incluso. Non avete sentito la Bocca della Verità storica, Abu Mazen? Gli ebrei se la sono cercata, la Shoah, secoli e secoli di incamità contro i cristiani, avevano veramente rotto, ecchediamine! Del resto, abbiamo forse dimenticato le persecuzioni della Chiesa, contro di loro, giustamente; sono un popolo deicida! Juden raus! Liberaci, o Signore, dai perversi giudei!

    RispondiElimina
  5. Liberaci o Signore dalle menzogne che oscurano la nostra mente, dal frastuono delle celebrazioni che sono fatte di parole al vento e lasciaci una coscienza pura che sola possa distinguere il Male e il Bene, solo allora saremo padroni del nostro Pensiero.

    RispondiElimina
  6. Condivido il pensiero di Marisa Guidorzi. Oggi è facile e fa molto "in" dare aria alla bocca con le solite, trite e ritrite frasi... gli errori, nella storia, sono caratteristici di ogni momento e fatti non solo da una parte !

    RispondiElimina