Venerdì 11 Maggio 2018
7^ Tappa: Pizzo-Praia a Mare, 159 km
Tappa interamente sulla statale 18, destinata alle ruote veloci del gruppo. Si percorre quasi tutta la costa tirrenica della Calabria, da Pizzo fino a Praia. Passaggio nell'abitato prima di arrivare al rettilineo di 3 km del lungomare. Nessun GPM in questa tappa, come per le crono e la tappa finale. Stesso arrivo del 2016 dove vinse in solitaria Diego Ulissi, senza però il muro al 18% di via del Fortino, da Scalea si resta sempre sulla ss.18 nuova senza il tratto molto articolato di S.Nicola Arcella percorso nel 2016.
Sabato 12 Maggio 2018
8^ Tappa: Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano, 208 km
Secondo arrivo in salita e 5a volta di Montevergine in
questo secolo. Dopo la costa Lucana del Tirreno si attraversa il Cilento e si
costeggiano le spiagge fino a Salerno da dove si inizia a salire costantemente
fino all'ascesa finale del Santuario.
“Sgavetta ha sempre amato la bicicletta, che da giovane non si poteva permettere, e le gare ciclistiche, per questo ritraeva sui muri della casa colonica di Castione in cui viveva, insieme con personaggi celebri, anche i campioni di ciclismo di allora, Coppi e Bartali.
Nel tempo ha costantemente seguito le corse con grande entusiasmo, riempiendo fogli e fogli di schizzi davanti al televisore. Affascinato dalla velocità raggiunta dall’uomo con la sola forza fisica delle gambe, incantato da quelle figure che fondendosi col mezzo tagliano l’aria quasi per dissolvere le loro gocce di sudore e nascondere la fatica, ha, a suo modo, reso loro omaggio.”
Mirella Capretti
I ciclisti di Gianni Micheloni
Vidi i ciclisti in bici sì vivi,
li vidi tristi di bici privi.
Vidi i ciclisti di giri in giri
dirsi i difficili "Ci si ritiri".
Rividi i mitici ripidi clivi,
i visi tipici di bimbi schivi.
Vidi i ciclisti sfiniti, vinti,
li vidi irrisi in bici, spinti.
I divi vidi di dì finiti
cinti di mirti, intimiditi.
Li vidi lividi di gin intrisi
dirti i bisticci i tifi divisi.
I fischi, i gridi, i miti, i lividi,
gli sprint, i brividi, i tiri viscidi di Giri mitici.
Mi dissi: scrivi, scrivi di bici,
scriiiiivi, mi dissi!
Domenica 13 Maggio 2018
9^ Tappa: Pesco Sannita-Gran Sasso d'Italia, 224 km
Terzo arrivo in salita. Tappa molto lunga e mossa
caratterizzata soprattutto dalla lunghissima ascesa finale. Montagna Pantani,
il Gran Sasso (Campo Imperatore) è una salita interminabile (inedita salvo gli
ultimi 6 km) di quasi 45 km spezzata da un falsopiano centrale tale che saranno
aggiudicati un GPM a Calascio (primi 15 km circa) e uno all'arrivo. Prima di
questi anche Roccaraso è una salita classificata GPM. Per pochi metri, Campo
Imperatore cede la 'Cima Coppi' al Colle delle Finestre. Il Gran Sasso è stato
arrivo 4 volte di una tappa del Giro, ma nel 1985 si arrivò quasi 1000 m più in
basso a Fonte Cerreto.
Anche il caro Cesare
Zavattini che ha dedicato alla bicicletta e al suo popolo emiliano di ciclisti,
pagine a dir poco commoventi e almeno una poesia in dialetto che è a dir poco
strepitosa…
DA LI ME BANDI
I par
usei
la
gent in bicicleta.
Apena
al pé
al
toca ancor la tera
a
turna in ment
col
ch’i evum vrü smangà
….
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DALLE MIE PARTI
Sembrano uccelli
la gente in bicicletta.
Appena
il piede
tocca ancora la terra
torna in mente
quello che avevamo voluto scordare.
…
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Bicicletta: il mito e
la poesia
Susanna Barsella
Il ciclismo è stato un fenomeno popolare che ha reso gli eroi della bicicletta tra i più familiari e amati di questo secolo. Le gesta dei campioni, l'accessibilità economica e tecnica dovute al costo relativamente limitato e all'elementare tecnologia, l'associazione con il mondo del lavoro, il senso di liberazione dato dal dominio sulla macchina, e l'idea di conquista a prezzo di lotta e sacrificio, hanno fatto della bicicletta un complesso mito della modernità. Un mito che, consegnato alla storia da umili ma spesso geniali cronisti e da scrittori inviati a seguire le carovane del Giro d'Italia da importanti testate giornalistiche, è riuscito a portarsi sulle pagine della letteratura e della poesia. Fenomeno di massa, la bicicletta contamina l'elite delle lettere, ma nel passaggio dalle pagine rosa dei giornali sportivi a quella bianca della poesia, si trasforma: da cronaca epica diviene anti-epica dell'inettitudine borghese alla "corsa" e del regressivo ritorno alla natura.
Servizio straordinario, intriso di poesia e di fatica.
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