sabato 18 maggio 2019

Con gli occhi sulla nuca, tra il grigio presente e il passato fascista


Con gli occhi sulla nuca

Negli altri paesi europei, dopo la caduta dei vari regimi totalitari, di destra e di sinistra, ci si è rimboccati le maniche, guardando avanti, per ricostruire e migliorare il paese, superando gli odii ideologici, come si fa tra compatrioti, tesi a progetti migliorativi della propria patria. 
Così in Spagna, Russia, nella Germania riunificata, nei paesi satelliti del comunismo sovietico. Noi italiani, invece, da 74 anni, siamo ancora a dilaniarci, morderci, graffiarci, come botoli ringhiosi, tra rossi e neri, fascisti e comunisti e loro epigoni. 
Dopo la fine del glorioso periodo ultramillenario della civiltà romana, non abbiamo fatto altro che guardare indietro, ravanando e raspando nel passato, incapaci però di farlo rivivere nei suoi frutti positivi. Consoli e Senato nei Comuni medioevali, come nella Roma repubblicana, il tribuno Cola di Rienzo, Ri-nascimenti, Ri-sorgimenti, stringiamci a coorte, l'elmo di Scipio, schiavi di Roma, come Dio comanda; con il fascismo, l'Impero, il Mare Nostrum, i manipoli, le coorti, le legioni, camicie rosse e camicie nere. 
Ed ancora oggi, ad agitare, gli uni contro gli altri, manganelli, falci e martelli, fantasmi ideologici, a fare raffronti antistorici, tra l'oggi, confuso ed oscuro, ed un fascismo di cent'anni orsono. Dalli al fascista, dalli al comunista! Continuano a risorgere gli zombies dei martiri nostri, rievocati da sedicenti politicastri negromanti. 
Moriremo tra cadaveri ambulanti, di infezione cadaverica, come un Giano bifronte, ma con un viso solo, rivolto alle spalle. Anche i ragazzi di quel Liceo di Palermo, sono rimasti ancorati ai soliti raffronti tra il grigio presente e il passato fascista. Un ultimo esempio: no all'aborto, legittimo, invece, per chi lo vuole praticare. Ma nessuno, né da destra, né da sinistra, che offra il minimo incentivo alle famiglia con figli. Ancora una volta, lo sguardo rivolto a chi muore ancor prima di nascere, ma non a chi vive.

Franco Bifani

4 commenti:

  1. Amarezze condivisibili, signor Bifani, a 80 anni e dopo averne viste di tutti i colori.

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    1. Anonimo, quello che poi mi procura un fastidio notevole è che molti politici progettano cose non pro, ma sempre contro qualcuno o qualche cosa.

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    2. Ho notato da tempo: la risposta fulminea nel dare la colpa agli altri.
      La furbizia, ecco; la dote che come sappiamo ha un enorme valore nazionale e viene premiata
      Andiamo avanti..

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    3. Una caratteristica nostrana è anche lo sport del salto sul carro dell’ultimo padrone, o il gioco dei quattro cantoni, o meglio, partiti, il cambio di casacca alla Brachetti, le promesse da mozzo, manco da marinaio. Tutti a promettere mari e monti, da 74 anni, risultati, zero, o sotto zero.

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