Terribile gaffe, su Leonardo Da Vinci, del conduttore di “20 heures” su France 2. Nell'introdurre un servizio su questo gigante del nostro Rinascimento e genio mondiale insuperato, il mezzo busto francese lo ha definito “un genio francese”.
Il Tg2 ha subito segnalato la gaffe: “Non si capisce se si tratta di sbadataggine della bizzarra versione di uno ius soli che assegna la cittadinanza non alla nascita, bensì alla morte, -in effetti Leonardo morì in Francia il 2 maggio di 500 anni fa oppure l'apertura del fronte artistico nell'espansionismo esagonale d'Oltralpe”.
Secondo Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali ed esperto di Leonardo, questa gaffe è un colpo di sole storico. “Come fanno a dire che Leonardo è francese, visto che ha vissuto soltanto gli ultimi due anni in Francia?".
Un periodo in cui, ricorda Vinceti, "non ha più dipinto".
Un periodo in cui, ricorda Vinceti, "non ha più dipinto".
E' giunto poi un ironico mea culpa di Julien Bugier, il conduttore di France 2. In un post pubblicato sul suo profilo Twitter, Bugier è seduto alla scrivania, sta leggendo un libro intitolato 'Leonardo Da Vinci e i misteri di Chambord', ed esclama: "Je révise!". E c'è anche un emoticon con l'occhiolino, la bandiera italiana e la scritta "Viva Italia".
Meglio tardi che mai. E poi, ma Napoleone non era italiano, allora?
Purtroppo, e' un po' un vizietto dei francesi coltivare un nazionalismo esasperato, unito ad un notevole revanscismo. Gli astri della Trinità nazionale francese sono Le Roi Soleil, Napoleone e De Gaulle, tronfi e gonfi di volontà di pangallismo espansionistico, militare e culturale. De Gaulle odiava e disprezzava gli italiani.
Avevano osato conquistare, nel 1940, pochi chilometri di Costa Azzurra. Nella primavera del 1945, le sue truppe erano dilagate per tutto il Piemonte e la Valdaosta, e li volevano annettere alla Francia; ci salvarono per un pelo, gli americani, altrimenti, oggi, da quelle parti, avrebbero, come presidente della Repubblica, il bel Macron.
Io poi non sopporto quel loro pronunciare qualsiasi nome straniero con l'accento sull'ultima vocale. Io sarei Francò, poi ci sarebbero Ambrojò Ponsì, Clarettà, Cabassà, Caprettì, e così via. Ma noi diciamo forse Pàris, Bòrdo, San-Màlo. Lìon?
Del resto, regolarmente, militari e gendarmi francesi scorrazzano armati nei nostri boschi vicino ai confini e ci restituiscono i clandestini che tentano di scappare in Francia, compresi donne incinte o bambini, e compiono raids non autorizzati sui nostri treni, alla frontiera, ancora in territorio italico.
Guai a parlare del famigerato franco CFA e dell’operazione Fincantieri-Cantieri Navali-STX, estromessa da Saint Nazaire; meglio i coreani.
Qui di seguito, il famigerato sfondone televisivo.
Franco Bifani
Semplicemente i Francesi ci odiano perché italiani e ci considerano inferiori a loro .
RispondiEliminaA dire la verità si credono di essere al centro del mondo quando oramai sono periferici sui destini dell'umanità .